La provincia di Livorno è al primo posto in Italia per dotazione e performance portuali. È quanto emerge da un’analisi condotta da Uniontrasporti, la società in house del sistema camerale italiano, che da anni porta avanti un attento monitoraggio scientifico delle KPI (Key Performance Indicators) infrastrutturali in tutta la penisola, interrogando anche le realtà industriali e produttive regionali su quali ritengano gli interventi prioritari per migliorare la competitività e l’attrattività dei loro territori. Un confronto con i territori e i loro sistemi economici che viene poi sintetizzato in Libri Bianchi regionali, oggetto proprio in queste settimane di un aggiornamento, utili a generare un confronto con le amministrazioni nazionali e locali per la pianificazione degli investimenti infrastrutturali. La speciale classifica e le priorità di intervento individuate dagli operatori economici sono state presentate oggi da Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti, a Livorno, nel corso del convegno “Logistica e sostenibilità – Lo sviluppo dei porti toscani e i collegamenti con l’Europa” organizzato nell’ambito de “La Biennale del Mare e dell’Acqua”.
Il primato di Livorno
Il porto di Livorno movimenta i due terzi delle merci via mare della Toscana, la percentuale regionale supera con Piombino l’82% e sfiora il 90% con i porti dell’isola d’Elba, facendo quindi della provincia livornese quella con la migliore dotazione portuale – anche per performance di esercizio – di tutt’Italia. Fatta infatti 100 la media nazionale delle KPI, Livorno primeggia sul fronte portuale con una valutazione di 382,1.
Tra le priorità, la Darsena Europa e il collegamento ferroviario
Tra i progetti per migliorare le prestazioni e potenzialità del porto, emerse anche nel libro bianco di Uniontrasporti, emerge innanzitutto quella di realizzare la cosiddetta Darsena Europa, con tre km di banchine, due terminal e un ingresso portuale con un fondale di 20 metri. Insieme a questa, sono ritenuti prioritari lo scavalco ferroviario della linea tirrenica, con un viadotto di 360 metri, il collegamento sempre ferroviario con l’interporto di Guasticce e una connessione diretta alla linea verso Firenze, bypassando la stazione di Pisa e creando quindi un diretto collegamento con il corridoio transeuropeo Scan-Med. In sintesi, si tratta di richieste che, oltre a consentire l’accessibilità ferroviaria diretta al porto di mega-container e semirimorchi, vanno nella direzione di una sempre più efficace intermodalità e sostenibilità, sia economica sia ambientale, della logistica e del trasporto delle merci.