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Come ti misuro la redditività aziendale

Ho un problema serio, forse un mal comune che faccio fatica a considerare un mezzo gaudio. Magari si tratta soltanto di un ricambio generazionale, però percepisco che in realtà siamo ormai impossibilitati a mettere a fuoco prospettive e a generare motivazioni. Come faccio a comprendere cos’è che non funziona?
Mariella R_Arezzo

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La prendo da lontano, ma neanche troppo: che differenza c’è tra Luis Vitton e OVS, oppure tra un ristorante stellato e un Mc Donald o ancora, più trasversalmente, tra una Ferrari e un supermercato? Ebbene, la differenza sta nel «modello di business», un documento molto utile su cui solo le aziende più avvedute lavorano. Il modello di business, infatti, non si compila ma è un progetto su cui l’azienda lavora per far sì che tutto lo staff sia allineato ai valori e alla vision aziendale. Stabilire il modello di business serve per definire la tabella di marcia per il suo successo, per ridurre il rischio di fallimento e per garantire la continuità aziendale. È un percorso importante che gli amministratori dovrebbero intraprendere per rispettare gli obblighi previsti dall’art. 2086 del codice civile. La nuova normativa sulla crisi d’impresa (legge 21 ottobre 2021, n. 147) prevede infatti forti responsabilità per gli imprenditori che non dotano la propria azienda di adeguati assetti amministrativi, organizzativi e contabili. Leggiamo questo obbligo di legge, pertanto, come un’opportunità di crescita e un’occasione per implementare strumenti di controllo e programmazione.

Uno strumento da adottare è sicuramente il Return On Investment (ROI), detto anche ritorno sull’investimento, vale a dire uno degli indici di bilancio di più frequente utilizzo nell’analisi della redditività. Parlando in termini economici, il ROI è uguale al prodotto tra il ROS e il TOCI. Cosa significano queste due sigle? La prima, il ROS, acronimo dell’inglese Return On Sales, è letteralmente il ritorno (o redditività) sulle vendite. In altre parole, è il margine ottenuto. Il ROS si calcola quindi come rapporto tra il reddito operativo, cioè quello caratteristico della società, e le vendite. Il TOCI, invece, acronimo di Turn Over del Capitale Investito, permette di misurare la redditività sulla base del numero delle vendite. Questo indice ci dice il numero di volte che il capitale investito ritorna monetizzato dalle vendite. Si calcola, quindi, come rapporto tra vendite e capitale investito. Il modello di business servirà allora proprio per definire se la vostra azienda è «ROS» oppure «TOCI», ovvero se punta sulla redditività oppure sulla quantità delle vendite.

Nella prima casistica rientrano aziende come Luis Vitton, Ferrari, il ristorante stellato. Vendono pochi prodotti, ad un prezzo alto, che hanno un elevato margine di contribuzione (MdC) unitario. I costi fissi sono più alti, ma il punto di pareggio tra costi e ricavi (Break Even Point) si raggiunge con poche quantità di prodotti venduti. Nella seconda casistica rientrano aziende come OVS, McDonald, il supermercato, dove i prodotti hanno un piccolo MdC unitario. I costi fissi sono minori e per raggiungere il punto di pareggio è necessario avere volumi di vendita molto più elevati.

Tutto questo serve dunque per arrivare a porsi alcune fondamentali domande: la vostra è un’azienda ROS o TOCI? Puntate sulla redditività o sulla quantità delle vendite? Avete calcolato il ROS e il TOCI della vostra azienda? Avete verificato come questi indicatori si movimentano di anno in anno? Avere chiara la differenza vi permetterà di definire al meglio il modello di business e rispettare gli obblighi imposti per gli imprenditori dall’articolo 2086 del codice civile.

Marco Mancini
Marco Mancini
dottore commercialista e business coach
Scrivete a Marco Mancini: intornoazienda@uominietrasporti.it

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