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C’è tutto un mondo intorno… al camion (e Continental lo rileva)

Secondo la società tedesca l’evoluzione dei sensori e dei sistemi con cui il veicolo percepisce l’ambiente circostante permetterà non solo di diminuire gli incidenti stradali ed aumentare la sicurezza, ma di abbassare i costi di gestione delle aziende e di sviluppare più in fretta i sistemi di guida assistita

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L’evoluzione del rilevamento ambientale dei veicoli pesanti offre nuove opportunità per affrontare alcuni dei più importanti problemi del trasporto, non solo quelli relativi alla sicurezza e agli incidenti stradali, ma anche quelli legati ai bassi margini di guadagno delle aziende e alla carenza di autisti.
L’argomento è stato trattato oggi, durante la seconda giornata dei Continental Commercial Vehicles Days, da Georg Fässler, responsabile Business segment products and systems dell’azienda tedesca.
Va premesso che, per percezione ambientale, si intende il rilevamento di oggetti e soggetti davanti e intorno al mezzo, con la loro classificazione e posizione, il loro movimento e le loro intenzioni; e questo in tutte le direzioni, da dentro il camion e all’interno od esterno del campo visivo. Fässler ha esaminato l’attuale status della percezione ambientale captata dal veicolo e dal trasportatore, comparandola con quella che sarà la situazione in un futuro molto prossimo.

«Per quanto riguarda la percezione a lungo raggio – ha spiegato il dirigente di Continental – oggi radar e telecamere offrono già soluzioni salvavita, con sensori che permettono l’assistenza automatica alla frenata di emergenza e l’avviso di deviazione dalla corsia. Ma sono già imminenti – e fanno parte delle obbligatorie norme generali di sicurezza dell’UE in arrivo tra qualche anno – i sistemi di mantenimento della corsia di emergenza e l’Intelligent speed assist».

Per la parte laterale del mezzo, Fässler puntualizza che lo scopo è quello di preservare la salute e la sicurezza di pedoni e ciclisti, anche attraverso sensori radar e telecamere: «Attualmente solo alcuni autocarri possiedono una vista ampliata ai fianchi, mentre domani diventeranno obbligatori (norme UE) i sistemi informativi sugli angoli ciechi e saranno normalmente utilizzati sia l’assistenza per la svolta a sinistra agli incroci che le manovre automatizzate per proteggere gli utenti vulnerabili della strada».
Per quanto riguarda le zone posteriori, l’obiettivo è invece quello di eliminare completamente il blind spot con le retrotelecamere e, domani, con il rilevamento della retromarcia.

«Particolare importanza assume poi la percezione dal punto di vista del conducente all’interno della cabina – afferma ancora Fässler – Attualmente il rilevamento della sonnolenza dell’autista è basato sulla posizione dello sterzo, mentre domani saranno di serie sensori che potranno individuare direttamente la sonnolenza del conducente, avvisando con un segnale luminoso e acustico chi guida, anche in caso di distrazione, e monitorando pure lo stato di salute e benessere dell’autista».

Per affrontare poi il problema della percezione oltre il campo visivo, il prossimo passo sarà quello del cosiddetto ‘eHorizon’. Non più dunque solo dati stradali statici o topografici per definire il probabile percorso più veloce e sicuro, ma informazioni sui flussi di traffico e sui problemi di scorrevolezza dei tragitti in tempo reale.

Rimane la sfida più grande ovvero quella della guida autonoma. Fässler annuncia che Continental sta testando in Germania su strade pubbliche un prototipo fornito di telecamere, sensori radar e lidar (tecnica di telerilevamento che permette di determinare la distanza di un oggetto o di una superficie utilizzando un impulso laser). Una volta a punto il veicolo potrà essere utilizzato per manovre senza conducente in aree ristrette e. in seguito, per una guida autonoma di livello 4 da hub ad hub.

«La guida autonoma per i camion – avvisa però Fässler – è molto più che posizionare alcuni sensori sul veicolo. Occorre risolvere molti problemi, come la compensazione del rollio della cabina e tutte le questioni legate al rimorchio: l’adeguamento alle diverse configurazioni del trailer, la rilevazione delle aree dietro il rimorchio e l’oscuramento dei sensori da parte del trailer stesso quando il camion gira».

«La percezione ambientale – conclude il responsabile Continental – può dunque essere un supporto prezioso per flotte e società, riducendo le vittime della strada e i costi della flotta. I camion con i sistemi ADAS che la UE vuole introdurre aggiungeranno sicurezza, mentre l’automazione ‘hub2hub’ di livello 4 sarà un modo per affrontare la carenza di autisti e ridurrà il TCO. In questo contesto Continental offre tutta la sua avanzata tecnologia, dai radar alle telecamere ai sensori lidar, con funzioni e algoritmi sofisticati che soddisfano completamente le prossime norme UE sul fronte della connettività».

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