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Oil&Nonoil 2023. L’incontro tra le cisterne e le nuvole

L’offerta di cisterne è ricca, ma consolidata. Un impulso alla modernizzazione arriva, in modo apparentemente invisibile, tramite l’elettronica e la trasmissione in tempo reale dei dati relativi ai carburanti e alle stesse cisterne. Dati poi conservati tramite sistemi cloud, utili anche a consigliare percorsi o a organizzare il lavoro. Ecco una panoramica di quanto esposto dal 29 novembre al 1° dicembre a Verona. Il prossimo appuntamento è per il 2025, il primo con la nuova cadenza biennale

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L’edizione n. 18 di Oil&Nonoil si chiude con 120 aziende presenti e un numero di visitatori soddisfacente. Dal prossimo appuntamento, in calendario per il 2025, prenderà una cadenza biennale. Negli oltre 8.000 metri quadri di area espositiva, tornati nella parte della fiera di Verona affacciata su viale del Lavoro, è andato in scena un abbraccio dai contenuti ibridi, nel senso cioè che sempre più elettronica trova posto su cisterne quasi tradizionali. A vederli esternamente i veicoli appaiono sempre quelli, ma in realtà sono dotati di una marcia in più offerta dal cloud e che quindi resta apparentemente invisibile. È una modalità per rendere più moderno un comparto che resta comunque strategico, affidato a una distribuzione sul territorio nazionale che, seppure in calo, presenta sempre 20 mila punti vendita (fra società petrolifere, società di distribuzione dei carburanti e pompe bianche), 20 mila addetti e una media di circa 20 miliardi all’anno riscossi e versati allo Stato. Tutte entrate che dovrebbero essere garantite alle casse pubbliche ancora per qualche decennio.
A Verona era di rilievo la presenza di allestitori italiani di cisterne per il trasporto di idrocarburi, Gpl e AdBlue – OMT, Omsp Macola, Sacim e Alkom – mentre mancava la rinnovata Acerbi, finita pochi anni fa dentro il Gruppo Menci e che da alcuni mesi ha completato la nuova linea Gpl. E poi retisti, costruttori dei distributori (con anche le colonnine per le ricariche elettriche e di idrogeno) e compagnie di trasporto specializzate.

Un grande stand con quattro allestimenti in bella mostra: un semirimorchio Sc43 da 43 mila litri per trasporto e distribuzione prodotti petroliferi a 3 scomparti, con impianto Alfons Haar a zero contaminazione e controllo bidirezionale 4.0 di tutte le funzioni dell’impianto; una cisterna in alluminio da 21 mila litri, accoppiata con Volvo a 3 assi, per trasporto e distribuzione prodotti petroliferi con impianto Haar a zero contaminazione, scomparto dedicato per HVO, radiocomando per controllo totale delle funzioni a distanza e tara di 10.500 kg; una botte per trasporto e distribuzione da 20 mila litri, allestita su motrice Iveco a 3 assi, divisa internamente in 4 scomparti, con misuratore Sampi SM15 per gasolio e doppio misuratore Sampi SM50 per gasolio e benzina a gravità dedicato alle stazioni Eni e struttura semicarenata con perno anteriore per componenti installati secondo capitolato Eni; cisterna in acciaio inox da 20 mila litri per trasporto e distribuzione Adblue, montata su Iveco a 4 assi, con impianto Alfons Haar, pompa Silea per misurazione Adblue, visori anteriori per la visualizzazione livello prodotto all’interno di ogni scomparto.
«Abbiamo chiuso un 2023 con fatturato in crescita, immatricolando 120 allestimenti e costruendo un nuovo capannone per la linea Adblue e chimica – riferisce il responsabile commerciale Andrea Brendolan. In più abbiamo confermato la nostra presenza al Tranpotec di quest’anno. La norma 4.0, il credito di imposta sui beni tecnologici, ha spinto gli ordinativi di mezzi e per l’anno in corso siamo pieni di commesse. Il portafoglio è già superiore al fatturato del 2023. L’anno scorso abbiamo anche messo a stock una cinquantina di camion pre-allestiti che sono andati a ruba, dato che il “pronta consegna” nel nostro settore non è molto sviluppato. Ma se il cliente trova un mezzo finito che si avvicina alle sue richieste non se lo lascia sfuggire. E questo ci ha molto aiutato nelle vendite. In più abbiamo sviluppato il mercato del Sud Italia con un nuovo agente che ha portate le immatricolazioni nel 2023 a 40 esemplari».

Da Tortona il Gruppo Gavio espone una cisterna di forma tonda a 3 scomparti, con scarico a gravità sui due lati, con turbina da 38 mila litri di portata. «È stata fatta per il Gruppo Gavio e lavorerà nei depositi di Marghera, rifornendo di carburante gli ipermercati», spiega il responsabile commerciale Alberto Quinto. Il braccio stradale del Gruppo Gavio, le società G&A e Autospeed G, ha ricavi per 90 milioni di euro, oltre 500 mezzi e 700 dipendenti.
«Anche per noi l’anno si è chiuso bene – continua Quinto – abbiamo raggiunto un fatturato di 17 milioni di euro immatricolando oltre 140 semirimorchi per benzine, 150 dedicati al Gpl, a cui si aggiungono i portacontainer e i mezzi che esportiamo grazie a tender o vendite dirette».

Francesco Molari, presidente di Sacim – Gruppo fondato dal bisnonno Giacomo nel 1920 come cooperativa Cim, divenuta nel 1927 Sacim – appare soddisfatto della situazione di mercato anche se lamenta «due mesi finali di andamento lento». La società immatricola in Italia 200 cisterne carburanti, a cui si aggiungono le commesse militari, in cui Sacim è fortemente specializzata, e quelle estere. «Le commesse per l’esercito (cisterne per carburanti o acqua potabile, botti per benzine avio per elicotteri e aerei) ci portano a progettare soluzioni particolari – spiega Molari – oltre a quelle che mettiamo in campo per i mezzi civili. I mezzi devono essere semplificati e resi più robusti dato che possono essere utilizzati da personale senza troppe qualifiche tecniche. Devono avere una semplicità d’uso immediata». Questo porta Sacim a fare sempre innovazione, «a migliorare e risolvere problemi». «Nell’aviotrasporto, per esempio – aggiunge Molari – stiamo modificando tutte le testate elettroniche in modo da fornire una moltitudine di dati in più, che vanno dalle temperature dei prodotti ai sensori per la pulizia dei filtri che segnalano la presenza di acqua. Il tutto tracciabile e memorizzabile e in tempo reale».
Sacim ha esposto l’autoportante EPL 50 tipo Lgbf per le classi 3-9 dell’ADR da 41 mila litri a 5 scomparti (11, 4, 13, 7 e 5 mila) in alluminio da 6.200 chili di tara, assali SAF Intra e impianto di carico-scarico Sampi SM50G MID con testata elettronica Sampi Tex e stampante per scarico contemporaneo di due prodotti. Accanto una motrice a 2 assi lunga 6.540 mm e alta 3.020 da 11.550 litri con cisterna LGBF a 2 scomparti (7 e 4 mila) da 6.500 chili di tara. Monta un impianto di travaso Sacim H8000 da 650 l/m con misuratore Sampi M15NX Mid.

Sempre presente a Verona, la società di Ferruccio Macola, che con oltre 4 mila veicoli cisterna sulle strade del mondo, una presenza in 4 continenti, un’attività di esportazione in 52 paesi e il 66% dei veicoli esportati, resta da sempre in primo piano nell’offrire mezzi per la distribuzione di gas compressi, liquefatti e criogenici. Gianni Costantinis, responsabile vendite del Gruppo veneto, spiega che «gli ultimi 3-4 mesi del 2023 sono stati per gli ordini più complicati del solito, soprattutto perché tutto è aumentato. Fra i prezzi dei materiali e i ritardi nella componentistica per il nuovo ADR 23 abbiamo avuto, come settore in generale, concreti rallentamenti. Alcune valvole, per esempio, adesso devono avere impressa una dicitura che resiste per alcuni minuti a un incendio, quindi abbiamo dovuto cambiare tutti i modelli e attendere quelli nuovi». L’ultima versione dell’ADR, infatti, prescrive che le cisterne destinate al trasporto di gas liquefatti infiammabili (non obbligatorio per quelle destinate a gas compressi, liquefatti non infiammabili) devono essere equipaggiate con valvole di sicurezza. Tali cisterne devono disporre del marchio contenente le lettere SV, essere indelebili e rimanere visibili dopo un incendio della durata di 15 minuti. Il marchio va apposto su entrambi i lati e sul retro delle cisterne fisse e sui 4 lati per quelle smontabili.

Come numeri di mercato, il Gruppo di Padova si assesta su un centinaio abbondante di cisterne su motrice e una cinquantina di trailer all’anno. «Molti altri mezzi, poi, sono esportati, in questi ultimi anni in Asia e Africa», precisa Costantinis.
OMSP Macola a breve proporrà gli allestimenti per distribuzione di gas compressi e liquefatti arricchiti di un nuovo servizio: il monitoraggio e gestione da remoto, in cloud, secondo lo standard Digital Twin. Sarà possibile, tra l’altro, un’analisi vibrazionale sull’impianto di travaso, che consentirà di rilevare anomalie di funzionamento per mezzo di sensori e inviarne i dati in tempo reale.
In fiera ha esposto l’autocisterna per GPL da 10.250 litri con testata elettronica Sampi Tex, impianto di carico, scarico posteriore e compressore per il recupero della fase liquida dal serbatoio a terra. È carrata su Iveco ML120EL con passo 3.150 mm.
Infine, l’azienda veneta sta ampliando la propria sede integrando un complesso adiacente all’attuale, con una superficie coperta di circa 6.000 metri quadrati e ampi spazi esterni.

Presenta in fiera il distributore portatile di urea Emiltrolley Mid. Un sistema di rifornimento elettrico carrellato per la distribuzione commerciale di AdBlue o urea, per fusti da 60 a 200 litri. È dotato di testata contometrica elettronica di ultima generazione (MID compliant), pompa autoadescante compresa di pressostato con possibilità di variare la portata dell’erogazione del liquido (5 o 15 litri al minuto), sensore di minimo livello non intrusivo e dispositivi elettronici di protezione e comando. È di dimensione compatte e su richiesta può essere fornito anche di stampante di scontrino, kit di predeterminazione litri o importo da erogare, pistole di erogazione Elaflex Zva per AdBlue e riscaldatore aggiuntivo per temperature inferiori a -10° C.
L’unità è alimentata a 230 volt monofase. Disponibile, su richiesta, il kit per il funzionamento a batteria. Emiltrolley MID può essere connesso con i sistemi gestionali della stazione di servizio e proprio tale allacciamento rientra nei progetti finanziabili con Industria 4.0.

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