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Mercedes Vito 4×4: per rendere facile ogni difficoltà

Motori, interni e linee esterne sono quelle di un normale Vito, ma «sotto» è equipaggiato con il 4ETS, quel sistema elettronico di controllo della trazione comune a tutta la gamma e caratterizzata da un uso elementare e pratico. Ci si affrontano tratte montane innevate, percorsi di campagna fuoristrada, cantieri edili pieni di insidie o terreni impervi e molto scoscesi. Il tutto, semplicemente, dando un filo di gas sull’acceleratore

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Fuori e dentro il veicolo è per lo più quello fresco di rinnovo, con le sue linee, i suoi motori, i suoi comfort, la sua capacità di carico. Nel cervello del veicolo però è stato inserito il sistema elettronico di controllo della trazione 4ETS, comune a tutta le gamme Mercedes-Benz. E così che nasce il Vito 4×4, un veicolo commerciale a tutti gli effetti, pensato però per utilizzi con i muscoli, per chi deve percorrere missioni su terreni impervi e ha bisogno di trazione in ogni situazione: consegne in zone montane spesso innevate e ghiacciate o su terreni di campagna non asfaltati, manutenzione di impianti in contesti di difficile accesso, servizi di supporto al cantiere, magari per trasportare avanti e indietro squadre di operai.
Sono tutti lavori che il Vito 4×4 svolge praticamente da solo, nel senso che non richiede particolare capacità da parte del conducente. Perché la forza del commerciale della Stella è tutta qui: dispone di una trazione integrale permanente che consente di andare avanti semplicemente dando un filo di gas, perché a tutto il resto provvede l’elettronica.

 

Come funziona la trazione 4ETS

E che elettronica! Un sofisticato sistema di controllo della trazione ripartisce la potenza tra avantreno e retrotreno nel rapporto 35:65, che al posto dei differenziali autobloccabili meccanicamente, si affida a un ripartitore della coppia e ai sensori dell’ABS che, laddove una o più ruote risultino prive di aderenza, le frena automaticamente, per trasmettere la coppia motrice alle ruote che dispongono ancora di sufficiente aderenza. E in questo modo simula l’effetto i tre differenziali autobloccanti (longitudinale, posteriore e anteriore). In più è perfettamente integrato all’Adaptive ESP, così da garantire, oltre alla trazione, la massima sicurezza di marcia, una perfetta stabilità e il fermo mantenimento della traiettoria. A questo scopo è stato reso disinseribile con un semplice tasto l’antislittamento ASR, utile quando si necessita per esempio di maggiore trazione su strade ghiaiose facendo slittare le ruote. Anche se tra i 40 e i 60 km/h si riattiva automaticamente e comunque l’ESP rimane sempre attivo.

 

La capacità di superamento degli ostacoli
Ma attenzione: l’elettronica funziona quando sotto la meccanica è predisposta ad arte. Quando per esempio il ripartitore di coppia viene flangiato – come nel caso del Vito 4×4 – direttamente sul gruppo del cambio, mentre la trazione anteriore è dotata di un sistema di lubrificazione permanente che richiede ridotta manutenzione, al pari degli alberi di trasmissione supplementari dell’avantreno, disposti con un minimo angolo di inclinazione.

In più, per rendere il veicolo veramente irrefrenabile rispetto a ogni situazione, l’angolo di attacco anteriore, essenziale nella marcia fuoristrada, è stato tenuto a ben 20°, mentre quello posteriore, nella variante a passo e sbalzo corto, raggiunge i 28°. L’angolo di rampa, invece, utile per superare dossi, è di 19°, mentre l’altezza libera da terra sull’asse anteriore è di 150 mm e sul posteriore di 210. La capacità do superamento delle pendenze è il 20% superiore alla corrispondente versione senza trazione integrale.

 

Capacità di carico quasi immutata

Ma soprattutto è da sottolineare che tutto questo si ottiene senza gravare troppo sulla capacità di carico. Rispetto alla tara, infatti, il sovrappeso si riduce a circa 80 kg, mentre l’altezza complessiva del veicolo aumenta di 60 mm, così da restare sotto i 2 m, senza avere così limitazione per l’ingresso in normali garage.

Peraltro il vano di carico nelle versioni Furgone e Mixto presentano un rivestimento laterale fino all’altezza dei finestrini e una parete divisoria, ma esistono pure pacchetti personalizzabili come per esempio quello Cargo, dedicato al Furgone, che comprende un pianale di legno e sistemi di fissaggio del carico, o il pacchetto Top Load, che consiste in un sistema di supporti per il tetto.

 

Motori e cambi

Sotto al cofano girano i nuovissimi motori a quattro cilindri da 2,15 litri nelle due varianti da 136 e 163 cv, con coppie rispettivamente di 310 e 360 Nm (da 1400 a 2600 g/m e da 1600 a 2400 g/m). Di serie sul Kombi e a richiesta sul Furgone e sul Mixto si può disporre anche della tecnologia BlueEfficiency, finalizzata a ridurre i consumi (gestione della batteria, pneumatici con bassa resistenza al rotolamento, pompa del servosterzo Eco, pompa alimentazione regolata e altre modifiche interne al motore).

Di serie i motori dialogano con un già collaudato cambio automatico a 5 rapporti, che aiuta a concentrarsi esclusivamente sulla strada.

 

Interni e prezzi

Per quanto riguarda invece gli allestimenti interni, di serie si parte nella versione Furgone con chiusura centralizzata con radiocomando, fari a riflessione con luci diurne, fendinebbia, antenna integrata nel lunotto, alzacristalli elettrici e volante con due modalità di regolazione. I rivestimenti sono robusti quanto eleganti e comunque studiati per essere puliti agevolmente.

I prezzi partono dai 23.500 euro della versione Furgone da 136 cv. Il sovrapprezzo per la trazione integrale è di 3.143 euro, mentre il cambio automatico costa 1.854 euro.

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Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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