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BYD ha varato otto navi cargo di proprietà per esportare più di un milione di veicoli

Le previsioni quantificano in un milione di veicoli la produzione che BYD destinerà ai mercati fuori dalla Cina nel 2025. Pari a circa il 20% della produzione totale. In prospettiva, per andare incontro a tale domanda, aprirà siti produttivi nei mercati di sbocco, ma intanto per contenere i tempi di consegna e tagliare i costi logistici, ha varato una flotta di otto navi per riuscire a trasportare oltre un milione di veicoli. E il gioco è fatto!

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Un milione: tanti sono i veicoli che BYD conta di vendere nel 2025 fuori dalla Cina. E tra questi ci sono pure tanti veicoli commerciali. A settembre 2025, per esempio, ne ha commercializzati 71.256, con un aumento del 115,85% su base annua. E allora, come si fa a supportare questa mole crescente di domanda? La modalità più concreta è quella di creare impianti produttivi in diverse nazioni in Europa (qualcuno ipotizza anche in Italia). In più il gigante cinese ha varato un piano di trasporto in conto proprio, nel senso di creare una flotta di navi di proprietà a cui affidare il trasporto dei mezzi.

Un programma ambizioso che si sarebbe dovuto completare nei primi mesi del 2026, con il varo dell’ottava imbarcazione, e che invece è già entrata in servizio nei giorni scorsi. Si chiama BYD Jinan e, come quasi tutte le altre, prende il nome da una città (in questo caso sita nella provincia orientale dello Shandong) che ospita uno stabilimento produttivo del gigante cinese. È così anche per BYD Hefei, BYD Changzhou, BYD Shenzhen, BYD Xi’an, BYD Changsha e BYD Zhengzhou. Non per la BYD Explorer No.1, che è stata la prima a iniziare i trasporti.

Otto navi per un milione di veicoli all’anno

Della Jinan, BYD non ha dichiarato la capacità di carico, ma le altre navi cargo riescono a trasportare in quattro casi 7.000 veicoli, negli altri tre 9.200 veicoli. Nel complesso la previsione è di far transitare nelle stive di questa flotta oltre un milione di veicoli all’anno, vale a dire un quantitativo analogo a quello che con ogni probabilità finirà con l’esportare nel corso del 2025. E quindi, almeno per ora, non ha intenzione di ordinarne di ulteriori. Anche se in prospettiva le cose potrebbero cambiare.

Obiettivi e tecnologia sostenibile

Già attualmente i veicoli venduti all’estero rappresentano circa il 20% della produzione e quindi hanno un peso strategico estremamente importante, anche perché questa percentuale lievita progressivamente. Soltanto nel secondo trimestre del 2025, le esportazioni sono aumentate del 145% rispetto all’anno precedente, avendo come destinazione non soltanto l’Europa, ma anche il Sud America (in particolare Brasile), il Sud-Est asiatico (in particolare Indonesia e Filippine) e il Medio Oriente. 

Le navi BYD adottano tecnologie sostenibili e avanzate. E in particolare sono dotate di propulsione dual‑fuel, vale a dire della capacità di usare LNG oltre al carburante marino convenzionale, generatori a magneti permanenti per migliorare l’efficienza energetica generale, sistemi di risparmio energetico e rivestimenti che riducono la resistenza all’acqua e la formazione di incrostazioni, sistemi di post‑trattamento dei gas di scarico, molto simile all’SCR presente anche sui camion. 

In più, con il ricorso a questa soluzione logistica BYD mira a velocizzare i tempi di consegna, ad accorciare i cicli di trasporto e a ridurre i costi logistici.

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