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Ambiente, sicurezza e connettività: le tre sfide di Continental per il post Covid-19

Soluzioni integrate, computer iperperformanti, uso di database e tecnologie avanzate saranno messi in campo dal colosso tedesco per garantire riduzione dell’inquinamento, traffico più sicuro e maggiori margini di crescita economica per le aziende

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Ripulire il trasporto dal punto di vista ambientale; garantirne la sicurezza; aumentare la connessione tra trasporto e servizi: sono le tre principali prove che le aziende di trasporto hanno di fronte nell’immediato futuro e che proprio per questo Continental intende affrontare in prima persona. Lo ha dichiarato Gilles Mabire, responsabile della Business Unit Commercial Vehicles and Services, dando avvio ai ‘Commercial Vehicle Days’, evento stampa virtuale di Continental che, fino al 10 settembre, si occuperà delle tendenze e delle sfide nel settore dei veicoli commerciali, in particolare dopo la drammatica esperienza della pandemia.

«Il coronavirus è stato un evento inaspettato e critico per tutti – ha detto Mabire – ma il trasporto merci si è ritagliato un ruolo fondamentale per la sopravvivenza dei Paesi coinvolti. Ora bisogna fare uno sforzo ulteriore per superare la crisi, attraverso una metodologia in cui la somma delle parti crei un surplus per tutto il settore. In questo contesto Continental si propone di sostenere i suoi clienti con prodotti e servizi di valore». 

Per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente, la sfida appare particolarmente complicata dai regolamenti rigidi UE e da obiettivi e tempistiche difficili. Da un lato occorrerà quindi rispettare le nuove severe normative sulla riduzione delle emissioni di CO2 per gli  autocarri pesanti; dall’altro considerare il bisogno di efficienza del settore, il fatto che le flotte operano già con margini operativi minimi e i costi aggiuntivi – ancor più in tempi di Covid-19 – derivanti dalla lotta al degrado ambientale.

«Con l’aumento della densità del traffico sulle strade – ha precisato poi Mabire – la sicurezza e la protezione sono diventati temi sempre più pressanti. La percezione dei camion è peggiorata negli ultimi anni, mentre il 2022, prima scadenza del regolamento UE sulla General Safety Regulation, è dietro l’angolo. Le normative comunitarie possono però aiutare a spianare la strada alla successiva automazione della guida, con la possibilità di aggiungere funzioni più intelligenti al camion. Maggiore sicurezza contribuirà a cambiare definitivamente l’immagine del trasporto su gomma».

Infine, i servizi basati sulla connettività saranno un fattore chiave per la riduzione del TCO (costo totale d’Impresa) e un importante campo in crescita: secondo Continental si parla di 145 miliardi di euro di creazione di valore entro il 2030. Questo non soltanto con i sistemi tecnologici che consentono al driver di prendere la decisioni giuste in termini di guida e gestione del mezzo, ma anche mediante i servizi basati sui database (digitalizzazione della catena del lavoro, approfondimenti aziendali sui big data, ecc.). 

In sostanza, Continental si propone di colmare il gap digitale delle flotte, dalle gomme al tachigrafo al monitoraggio del carico, attraverso un’architettura modulare dei vari sistemi (gestita con l’utilizzo di server e supercomputer), un alto livello tecnologico delle TCU (unità di controllo telematico) ed un ampio portfolio di sensori di raccolta dati.

I prossimi appuntamenti online riguarderanno la percezione ambientale, il servizio come chiave di volta, il tachigrafo, il monitoraggio del carico e i pneumatici come contributo alla riduzione delle emissioni di CO2, in conformità alle nuove regolamentazioni europee. Vi terremo informati.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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