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Volta Trucks lancia la sfida ai costruttori tradizionali. La rivoluzione parte da zero

In soli due anni il camion elettrico da 16 tonnellate della startup anglo-svedese è passato dalla fase prototipale a quella quasi definitiva, superando con successo anche i primi test di valutazione con i clienti. Il veicolo è ora pronto per la produzione e la commercializzazione e per affermare un nuovo modo di concepire e vivere la distribuzione

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Nel celebre film L’attimo fuggente (1989), c’è una scena splendida in cui il compianto Robin Williams, nella parte di un professore di lettere, si alza sulla cattedra spronando i suoi allievi a guardare le cose da angolazioni diverse. «Il mondo appare differente da quassù. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi. Coraggio! È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva». Probabilmente gli ingegneri di Volta Trucks si sono ispirati a questa potente immagine cinematografica quando hanno progettato il Volta Zero, primo camion elettrico da 16 ton della start up anglo-svedese pensato per la logistica urbana. Perché in effetti hanno creato qualcosa da un punto di vista nuovo, lontano dagli standard, partendo dal cosiddetto foglio bianco e non sulla base di un veicolo già esistente.

Guardare da una prospettiva diversa

A rendere coraggioso e ribelle questo veicolo è il fatto che sono state messe in dubbio molte soluzioni «già viste» nei camion dei costruttori tradizionali, puntando piuttosto sullo stravolgimento della cabina e dell’ambiente di lavoro dell’autista con soluzioni originali, come per esempio il sedile di guida, posizionato nel Volta Zero molto più basso rispetto a un normale autocarro.  Questa posizione rappresenta la prima importante rivoluzione di prospettiva nella concezione comune che si ha del camion da distribuzione, perché una linea inferiore bassa (arriva a circa 1,8 metri) consente una migliore comunicazione visiva diretta tra conducente e altri utenti della strada (e sappiamo bene che una buona visibilità è un aspetto di fondamentale importanza quando si tratta di muoversi in spazi urbani). Inoltre, la cabina, completamente vetrata, è stata dotata di ampio parabrezza e di porte laterali scorrevoli che offrono all’autista una visibilità a 220° intorno al veicolo, riducendo al minimo i punti ciechi. A tutto ciò si aggiungono, per ciò che riguarda la visione indiretta, una serie di dotazioni standard come, per esempio, le telecamere per la vista posteriore (interne e laterali), i sensori di parcheggio anteriori e posteriori, la telecamera per la retromarcia e la telecamera a 360° dei dintorni del veicolo.

L’autista al centro

La seconda rivoluzione prospettica che si ha salendo in cabina è data dalla posizione centrale di guida. È una configurazione inedita per un camion e ha uno scopo ben preciso: permettere all’autista di salire e scendere dal veicolo da entrambi i lati, quindi anche dalla parte del marciapiede, solitamente ritenuta più sicura. Mettere la postazione di guida al centro, tra l’altro, apporta un vantaggio anche dal punto di vista della semplificazione dei processi produttivi della Casa, dal momento che in questo modo si crea uno standard unico che vale per tutti i mercati, sia in quelli dove si guida a sinistra, sia in quelli dove si guida a destra. Altra rivoluzione è rappresentata dall’accessibilità in cabina. Per facilitare l’uscita dal mezzo dell’autista e considerato che non c’è più un motore a combustione o un cambio nella parte anteriore del veicolo, nel Volta Zero è stato possibile abbassare l’altezza di accesso, per cui si può entrare o uscire quasi a livello del suolo, senza doversi arrampicare sui gradini.

Less is more

La quarta rivoluzione è all’interno. Il design della cabina è moderno e spazioso, con le interfacce intuitive e minimaliste. In questo caso l’approccio adottato dalla Casa è quello del less is more: pochi ma necessari elementi, così da ridurre il sovraccarico cognitivo dell’autista e consentirgli di concentrarsi sulla strada. Via, quindi, la plancia tradizionale, via file confuse di pulsanti. Sopra il volante c’è solo un display che trasmette le informazioni principali (velocità e autonomia), accompagnato ai lati da due touch screen con cui è possibile regolare le luci, la climatizzazione, la navigazione, la pianificazione del viaggio e i multimedia, più pochissimi bottoni per la gestione del veicolo e l’apertura delle porte. Venendo alla parte motoristica, è originale pure la soluzione di fare a meno dell’albero di trasmissione, per affidare la trazione all’assale posteriore e-Axle che nasconde all’interno il motore elettrico. Anche la disposizione dei pacchi batteria (2 o 3 a seconda della configurazione, con capacità effettiva dai 150 ai 225 kW e autonomia compresa tra 150 e 200 km) segue una logica nuova. Le batterie sono disposte infatti al centro tra i due longheroni, in una posizione quindi più protetta.

Quattro versioni

Il Volta Zero da 16 tonnellate entrerà in produzione dall’inizio del 2023, ma sarà solo il primo di una serie di veicoli che vedremo circolare sulle strade europee. È infatti prevista la commercializzazione anche della versione da 18 tonnellate (sempre nel corso del 2023) e di versioni più piccole da 7,5 e 12 tonnellate (entro fine 2024). Pesi e dimensioni saranno diversi ma, in tutti i casi, la filosofia costruttiva non cambia.

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