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MOST, la ricerca sulla mobilità e la logistica alla prova del post-PNRR

Veicoli autonomi, elettrici, ipersensorizzati, attenti alla sicurezza, adatti all’ultimo miglio, per raggiungere destinazioni impervie, per controllare ponti o viadotti. Sono alcuni dei prototipi prodotti dal Centro nazionale per la mobilità sostenibile, nato e finanziato dal PNRR che, dopo 3 anni di attività, cerca nuove strade ed esperienze per continuare la ricerca. Dal MUR in arrivo fondi per i prossimi 2 anni, anche Salvini promette un protocollo d’intesa, ma secondo il presidente Ferruccio Resta “il futuro passa necessariamente anche attraverso il partenariato con le aziende private”. Domani la presentazione degli osservatori, tra cui quello sulla logistica Freight Insights

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Veicoli alimentati con energia solare, droni per la consegna delle merci nelle isole minori, per le ispezioni delle infrastrutture al fine di testarne la sicurezza, treni diagnostici, veicoli commerciali iperconnessi e smart in grado di anticipare le situazioni di rischio, robot per la consegna dei pacchi nella logistica dell’ultimo miglio, piattaforme di rifornimento, guida autonoma di auto e moto. E’ in sintesi la porzione di futuro che ha messo in mostra Most, il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile che ha riunito a Roma per due giorni istituzioni, università, imprese per raccontare la ricerca portata avanti nei tre anni di vita del centro di ricerca, avviato e finanziato con fondi del PNRR e che sonda la strategia per continuare il cammino dopo il Pnrr. Una strada che necessariamente deve passare attraverso “il partenariato con aziende private – come ha sottolineato il Presidente, Ferruccio Resta – ma anche testare altre idee e risorse”, non ultima la possibilità di fondi del ministero per l’Università e la Ricerca e del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Fondi che sono stati assicurati dalla ministra Anna Maria Bernini intervenuta in collegamento: “MOST è tecnologia, è impresa e conoscenza, ma soprattutto rappresenta il nostro presente e il nostro futuro. In questi 3 anni il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile ha unito oltre 2.800 esperte ed esperti, 24 università, 24 imprese e il CNR. Ha trasformato la ricerca in tecnologia e la tecnologia in soluzioni concrete. Abbiamo stanziato 300 milioni di euro per il 2027 e 2028 per garantire continuità proprio a progetti come MOST, perché investire sulla mobilità sostenibile significa investire sull’Italia, sulle nostre città, sulla qualità della vita delle persone. MOST è la dimostrazione che il PNRR non è solo un piano di ripresa, ma è un investimento sull’oggi con una visione strategica per il futuro”. Anche Matteo Salvini, intervenendo da remoto, ha sottolineato la strategicità del centro studi annunciando la firma di un protocollo d’intesa tra il ministero e MOST, per ora senza chiarire la presenza o l’entità delle risorse eventualmente disponibili per l’innovazione della mobilità e dei trasporti

MOST è nato con l’obiettivo di rendere la mobilità più green, digitale e accessibile, costruendo un ecosistema nazionale per trasformare la conoscenza in prodotti e servizi innovativi pronti per il mercato. In tre anni, hanno lavorato oltre 2.000 ricercatori ed esperti del settore, affiancati da 700 nuove assunzioni, impegnati in più di 91 progetti di ricerca e sviluppo

L’innovazione in prototipi

Tra i prototipi innovativi presentati durante l’evento diversi sono stati sviluppati per aiutare la logistica e le consegne dell’ultimo miglio. Tra queste, il drone per servizio di trasporto continuativo di posta e pacchi, realizzato da Leonardo e Poste Italiane che, come ha raccontato il Ceo di Poste Italiane, Matteo Del Fante “è stato impiegato tra Bagnoli e l’isola di Procida con l’obiettivo di testare un sistema di trasporto merci giornaliero con droni, in grado di trasportare carichi fino a 40 chilogrammi. 

L’eDaily di Iveco e Accenture, un veicolo commerciale completamente elettrico con una piattaforma telematica avanzata ed è equipaggiato con sistemi per la raccolta di CPM (Collective Perception Messages) in grado di anticipare situazioni di rischio e rendere la mobilitò più sicura e intelligente (approfondisci qui). Il BOXi, un veicolo autonomo a supporto della logistica distributiva urbana sviluppato da Poste Italiane e l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia adatto per il trasferimento point-to-point, consegna al cliente e modalità «follow-me». Il mezzo, 100% elettrico e con elevata manovrabilità, presenta un vano operatori e un sistema di locker intelligenti. Una piattaforma di calcolo elabora dati da sensori avanzati (LiDAR, radar, telecamere) e assicura la localizzazione di precisione da un ricevitore GNSS. Una citycar elettrica che si distingue per la doppia batteria intercambiabile e ricaricabile anche tramite pannelli solari: mentre una batteria alimenta il veicolo, l’altra può essere ricaricata comodamente a casa, riducendo tempi e costi. Le batterie più compatte contribuiscono a contenere il prezzo del veicolo, rendendolo più leggero, efficiente e sostenibile, con un’autonomia fino a 250 km. Il progetto introduce inoltre un sistema di assistenza intelligente alla guida che, grazie a radar e telecamere, regola automaticamente accelerazione e frenata nel traffico urbano, riducendo i consumi fino al 10%. Pneumatici a bassissimo coefficiente di rotolamento e l’adaptive control del veicolo completano le caratteristiche di una nuova generazione di auto elettriche urbane, accessibili e modulari.

Presentate anche soluzioni per le infrastrutture digitali e le smart road con una delle prime sperimentazioni condotta sulla tangenziale di Napoli, candidata a diventare la prima smart road italiana. Le strade intelligenti utilizzano reti di sensori, antenne e sistemi 5G per scambiare informazioni tra veicoli e infrastrutture, migliorando la sicurezza anche per pedoni e ciclisti. Si tratta di una rivoluzione culturale prima ancora che tecnologica che trasforma le infrastrutture in parte attiva del sistema di mobilità, facendole dialogare con i veicoli per rendere la circolazione più sicura, fluida e sostenibile.

Le innovazioni riguardano anche la progettazione di city bike e cargo bike di nuova generazione, equipaggiate con pneumatici sensorizzati in grado di dialogare con il sistema on-board unit, che integra i dati provenienti da sensori e componenti del veicolo. Queste tecnologie permettono funzioni di manutenzione predittiva e di comunicazione V2X (Vehicle-to-Everything), migliorando comfort e controllo dei mezzi in contesto urbano. La smart e-cargo bike integra soluzioni progettuali per aumentare la stabilità, la visibilità e la sicurezza durante la guida in aree urbane dense di traffico. La ricerca ha inoltre portato allo sviluppo di stazioni di ricarica fotovoltaiche autonome, dotate di pannelli da 700 Wp e batterie al litio da 10 kWh, capaci di alimentare fino a sei e-bike contemporaneamente.

Gli osservatori di MOST

Domani l’evento continua con la presentazione degli Osservatori, i think tank dedicati ai principali ambiti della mobilità e dei trasporti: SUNRISE (SUstaiNable Road InfraStructure Evolution) per la mobilità su gomma, Freight Insights per il trasporto merci e la logistica, IOSCA (Italian Observatory for Sustainable Civil Aviation) per l’aviazione civile e MOBISCO per la mobilità scolastica, analizzando dati, trend e previsioni per offrire una visione aggiornata dell’evoluzione del sistema dei trasporti in Italia.

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