Siamo davanti a un veicolo particolare, anche se sempre apprezzato da una fascia di operatori specializzati nel trasporto di merci ingombranti, ma di peso relativo o anche ai corrieri che usano spesso il rimorchio, o biga che dir si voglia, per soddisfare eventuali aumenti di colli sulle linee giornaliere. L’insieme è indubbiamente ingombrante –
IL TEST
Il percorso parte dall’area di servizio di Assago, sulla tangenziale milanese, e quindi autostrada A1 per Bologna fino alla confluenza con quella della Cisa, che saliamo per intero e scendiamo verso La Spezia fino a Pontremoli, dove riprendiamo la via del ritorno sul medesimo tragitto. Ci alterniamo alla guida con il driver DAF per confrontare i due diversi “piedi” dividendo i rilevamenti in quattro tratte: due pianeggianti e due montagnose. Siamo fortunati con il traffico sempre scorrevole (fatta eccezione di un rallentamento poco dopo la partenza in tangenziale a Milano) e anche il clima è ottimo: c’è il sole e la temperatura è mite.
SULLA CISA
Guido nel primo tratto in condizioni di traffico ottimali. Trovare la posizione ideale di guida è facile perché le regolazioni del sedile e del volante permettono di ottimizzare l’assetto. Anche i comandi sono tutti di semplice individuazione con il selettore del cambio automatizzato AS Tronic a 12 rapporti proprio al centro della plancia. Sia
Sull’autostrada la marcia diventa tranquilla, dopo aver superato un primo momento di incertezza per uno sterzo un po’ troppo “leggero”, non aiutato da un insistente vento che trova nel lungo veicolo una belle resistenza. È solo un momento di adattamento iniziale e poi tutto procede fluido, anche quando inizia la salita che affronto senza cruise control preferendo regolare l’acceleratore direttamente. Buona parte del tratto più impegnativo è affrontato in 11ª marcia a
Nel tratto in discesa non ricorro alla possibilità di abbinare il retarder all’impostazione della velocità in discesa, ma mi limito a usare le sue tre posizioni (le prime due di solo retarder, la terza con l’aggiunta del freno motore), lasciando che il veicolo sfrutti il suo naturale abbrivio. Da notare che il suo comando affidato alla solita leva di destra è molto pratico e la stessa leva serve anche per il comando manuale di cambio marcia, a cui peraltro non ricorro mai. Nel tratto di ritorno (che ai fini dei consumi si conferma più favorevole per la prevalenza della discesa sulla salita) noto che invece il driver DAF preferisce limitarsi a intervenire con il freno motore attraverso il pedale posto alla sinistra, molto facile da raggiungere anche per le emergenze.
IN PIANURA
Il tratto finale di ritorno, così come quello di andata, è una vera passeggiata. Taro il cruise control a
Da sottolineare la praticità del cruise control, i cui tasti si trovano sulla razza destra del volante, sempre a portata di mano e intuitivi nella gestione. Sullo stretto svincolo per riguadagnare la piazzola dell’area di Assago ho ancora modo di verificare la grande maneggevolezza dell’assieme carro e rimorchio. Chi ha da trasportare merce ingombrante e non troppo pesante ha trovato una soluzione certamente efficace e soprattutto redditizia.
Galleria fotografica
Molto ordinata la disposizione dei livelli una volta ribaltata la calandra, mentre nella parte bassa si aprono i gradini per arrivare a pulire il parabrezza La motorizzazione è il sei cilindri in linea, con quattro valvole per cilindro, da 12,9 l, nella potenza di 510 cv (375 kW) Il veicolo era dotato del Night Lock, sistema antintrusione brevettato da DAF per tenere fuori dalla cabina i malintenzionati Il cruscotto, leggibile e ricco di informazioni, presenta un monitor centrale in cui è evidenziata la marcia innestata, il cruise-control (se inserito) e la programmazione del freno motore Efficienti e ben inseriti nel frontale. Caratteristici gli elementi alti sullo spoiler, mentre i due spot in basso sono giustamente protetti da una rete Le due cuccette sono di generose dimensioni e la dotazioni di luci è buona, in abbinamento alla discreta disponibilità di spazio anche le soste saranno improntate a un buon comfort La cabina Super Space Cab offre un’altezza interna di 2,20 m dal piano dei sedili e 10 cm in meno da quello centrale. Agili i movimenti interni, comode le due cuccette, ampia la dotazione di gavoni