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923 morti e 242mila infortuni: l’allarme sicurezza nei trasporti secondo l’INAIL

Tra il 2020 e il 2024, il settore dei trasporti e magazzinaggio ha registrato oltre 242mila infortuni, di cui 923 mortali. In particolare gli incidenti fatali aumentano del 13,6% rispetto al 2020, quelli in itinere 45%, quelli in occasione di lavoro dell’8,8%. La maggior parte delle denunce riguarda uomini e il Nord Italia. Dati preoccupanti anche rispetto ai decessi in cui è coinvolto un mezzo di trasporto

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Il settore dei trasporti e del magazzinaggio è sotto pressione e i numeri, purtroppo, parlano chiaro. Tra il 2020 e il 2024, l’Inail ha registrato oltre 242mila denunce di infortunio, di cui 923 mortali, con un aumento complessivo del 13,6% rispetto al 2020. In particolare, gli incidenti in itinere, quelli che avvengono durante il tragitto casa-lavoro-casa, sono aumentati del 45,4%, mentre gli infortuni in occasione di lavoro sono cresciuti dell’8,8%.

Il settore conta 119mila imprese attive, per un totale di circa 1,2 milioni di lavoratori, con una predominanza di piccole realtà (87% con meno di 10 addetti) e grandi aziende che assorbono oltre il 42% degli occupati. Nonostante la crescita degli occupati, soprattutto in magazzinaggio (+15,5%) e trasporto terrestre (+7,4%), gli incidenti continuano a salire, rivelando una situazione di forte rischio per la sicurezza dei lavoratori.

Gli infortuni colpiscono soprattutto uomini e lavoratori del Nord Italia. Gli uomini rappresentano oltre l’85% dei casi e il 97% dei decessi, mentre le regioni più colpite sono Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, che insieme registrano più del 41% dei morti. La fascia di età più a rischio è tra i 40 e i 54 anni, ma anche i giovani tra i 15 e i 29 anni non sono immuni, rappresentando quasi il 10% dei casi.

Un dato allarmante riguarda il ruolo dei mezzi di trasporto: se solo il 12% degli infortuni non mortali coinvolge veicoli, per i decessi il coinvolgimento di un mezzo è spesso determinante. Nei magazzini, i muletti continuano a causare incidenti gravi, spesso come primo tassello di una serie di eventi che portano a conseguenze drammatiche, sottolineando l’importanza di formazione e procedure corrette.

Anche le malattie professionali sono in crescita. Tra il 2020 e il 2024 sono state oltre 3.900 le denunce annuali, soprattutto dorsopatie e problemi osteomuscolari dovuti a posture fisse o sforzi eccessivi, con predominanza di casi tra gli uomini del trasporto terrestre.

Questi dati non sono semplici numeri: sono un chiaro grido d’allarme. Il settore dei trasporti e del magazzinaggio deve urgentemente investire in formazione, procedure di sicurezza, tecnologie di prevenzione e controllo dei rischi. Ogni incidente, ogni malattia professionale, ogni vita persa è un prezzo inaccettabile. La sicurezza non può più aspettare.

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