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Accisa mobile e Iva sul solo prezzo industriale: così per Fita si può ridurre il prezzo del gasolio

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Il prezzo del gasolio fa sempre più paura, anche perché con progressione inarrestabile continua la sua corsa al rialzo. E se la politica estera degli Stati Uniti nei confronti dell’Iran dovesse togliere dal mercato il petrolio estratto in questo paese, le cose potrebbero ulteriormente peggiorare. Ecco perché sulla base di queste crescenti preoccupazioni e in attesa che la liberalizzazione della distribuzione carburanti contenuta nel decreto Salva Italia possa ottenere qualche effetto, la CNA-Fita ha deciso di passare alle vie di fatto e, piuttosto che lamentarsi in maniera generica con il governo, gli ha suggerito le seguenti azioni concrete da intraprendere:
– Reintroduzione dell’accisa mobile. Ovvero una parametrazione delle accise all’andamento del prezzo del petrolio (introdotta dalla Finanziaria Prodi del 2008), tale per cui quando questo sale e quindi anche le entrate dello Stato aumentano, l’accise può tranquillamente diminuire senza compromettere il bilancio dello Stato.
Sterilizzazione dell’Iva sulle accise. È essenziale interrompere quel meccanismo perverso per cui l’Iva si paga anche rispetto alla componente costituita dalle accise. In pratica, almeno per una parte, finisce per diventare una tassa su una tassa. Ecco perché alla CNA-Fita chiedono di assoggettare all’Iva soltanto il prezzo industriale dei carburanti. Una misura equa – si osserva – che dovrebbe essere coerente con lo spirito del governo Monti.
Rimborso trimestrale e annuale delle accise. Il rimborso trimestrale delle accise è sicuramente una conquista per l’autotrasporto. Però è anche vero che, per alcune piccole imprese, potrebbe essere pratico continuare a seguire il criterio del rimborso annuale, che non espone a oneri di gestione delle pratiche trimestrali. Insomma, sarebbe semplice e per nulla dispendioso lasciare alle imprese (cosa in questo momento è esclusa, visto che il mese successivo al trimestre è il tempo necessario per chiedere rimborso a pena di decadenza) la possibilità di chiedere la temporaneità del rimborso che più risponde alle loro esigenze. 
–  Intensificazione dei controlli sulle catene distributive. C’è una grande puzza di cartelli in giro. E per questo CNA-Fita invita il governo a mettere in campo ogni possibile strumento di controllo, nel settore della distribuzione dei carburanti, per sventare tali comportamenti che, attraverso i prezzi “imposti”, impoveriscono la nostra economia.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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