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Arriva il rating della legalità: chi non paga i costi minimi non avrà stelle

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C’è un rating che si basa sui bilanci. Ma da fine anno ci sarà anche un rating che tiene conto del tasso di legalità di un’azienda. In pratica è una sorta di garanzia, resa pubblica, che una data azienda sia di spiecchiata onestà o al contrario un campanello di allarme che dovrebbe indurre ad avere rapporti circostanziati con aziende a basso rating.
Il regolamento che fissa le modalità con cui assegnarlo il rating sulla legalità è stato già redatto dall’Antitrust, con il parere favorevole dei ministeri dell’Interno e della Giustizia, e ora attende la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per entrare in vigore 15 giorni dopo.
Come funziona questo nuovo rating? Innanzi tutto vediamo chi può richiederlo. Grossi paletti non ce ne sono: deve essere un’azienda iscritta da almeno due anni al registro delle imprese e con un fatturato di almeno due milioni di euro. Se si soddisfano queste condizioni si presenta domanda on line, tramite apposito schema scaricabile dal sito dell’Antitrust.
A quel punto l’Autorità valuta quale rating attribuire, in base alle dichiarazioni fatte nella domanda, che ovviamente saranno controllate sulla base dei dati disponibili presso la pubblica amministrazione. Il punteggio è molto schematico: funziona come i ristoranti, nel senso che si possono avere da una a tre stellette.

LE CONDIZIONI PER OTTENERE UNA STELLA
Per ottenere la prima stella è necessario che l’imprenditore o i soci:
– non siano già stati condannati per reati tributari e reati contro la pubblica amministrazione;
– non abbiamo procedimenti in corso per reati di mafia;
– non abbiamo subito accertamenti di maggior reddito imponibile rispetto a quello dichiarato, né subito provvedimenti di revoca di finanziamenti pubblici per i quali non siano stati assolti gli obblighi di restituzione;
– non siano stati condannati nei due anni precedenti per illeciti antitrust gravi, per mancato rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, per violazioni degli obblighi retributivi, contributivi, assicurativi e fiscali nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori. 
E qui un interrogativo sorge spontaneo: l’accertamento del mancato pagamento dei costi minimi di sicurezza comporta l’impossibilità di avere anche una sola stella? La risposta dovrebbe essere, a rigor di logica, positiva.

LE CONDIZIONI PER AVERE DUE O TRE STELLE
Per salire di livello, per avere cioè ulteriori stelle il regolamento fissa altre sei condizioni: se se ne soddisfano almeno tre si sale a due, se si va oltre si passa a tre.
Le condizioni sono queste:
– rispettare i contenuti del Protocollo di legalità sottoscritto dal Ministero dell’Interno e da Confindustria, e a livello locale dalle Prefetture e dalle associazioni di categoria;
– utilizzare sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per importi inferiori rispetto a quelli fissati dalla legge;
– adottare una struttura organizzativa che controlli la conformità delle attività aziendali alle disposizioni normative applicabili all’impresa;
– adottare processi che assicurano forme di Corporate Social Responsability;
– essere iscritte in uno degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa;
– avere aderito a codici etici di autoregolamentazione adottati dalle associazioni di categoria

DURATA, REVOCA E PUBBLICITA’
Il rating dura due anni, è rinnovabile e può essere revocato o ridotto di stelle se vengono meno le condizioni per l’assegnazione.
L’elenco delle aziende “stellate” (vale a dire specchiate in termini di legalità) sarà pubblicato e aggiornato sul sito dell’Antitrust.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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