È sul piede di guerra l’autotrasporto piemontese. Il motivo del contendere è un disegno di legge regionale che prevede la ridefinizione degli importi del bollo auto e in particolare per gli autocarri, trattori stradali e massa rimorchiabile considera aumenti nell’ordine del 10%. La cosa ha fatto andare su tutte le furie i rappresentanti delle organizzazioni di categoria, in particolare quelle artigiane. «L’eventuale entrata in vigore di tale norma – dichiara Aldo Caranta, presidente regionale degli autotrasportatori di Confartigianato Trasporti – sarebbe l’ennesima imposizione tributaria che le aziende piemontesi operanti nel settore trasporto merci conto terzi sarebbero tenute a pagare diminuendo così l’appetibilità della localizzazione nella nostra Regione delle imprese di tale settore». «A tutto ciò – gli fa eco Anna Mozzone, presidente regionale degli autotrasportatori di Cna-Fita – si aggiunge anche la considerazione che, ad oggi, purtroppo gli effetti della ripresa economica tardano a farsi sentire soprattutto per le piccole imprese, ed in particolare per quelle artigiane».
Ecco perché le confederazioni artigiane chiedono di stralciare l’art.1 di tale disegno di legge e non escludono, in caso negativo, di ricorrere a una mobilitazione della categoria.
Ricordiamo che al momento attuale in Piemonte sono attive nell’autotrasporto 8.373 imprese che danno lavoro a 19.132 addetti.