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Come sarà l’autotrasporto domani? Integrato e sostenibile

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Autotrasporti e Logistica come settore ricco di opportunità. Un sistema che punta a essere sempre più efficiente e che, se ben supportato dalle istituzioni, può offrire nuove occasioni di lavoro ai giovani, sviluppo per le imprese e spingere l’intero sistema economico italiano verso logiche di progresso “smart”. Questo è il quadro emerso in occasione di un recente Forum Internazionale della Logistica e dell’Autotrasporto «Siamo Sistema. Autotrasporti, interporti, logistica: verso una grande integrazione» organizzato da Fiera Milano. Tematiche che saranno ulteriormente sviluppate al prossimo Transpotec (Salone dell’Autotrasporto e della Logistica a Veronafiere 22-25 febbraio 2017).

Secondo Antonio Malvestio, presidente del Freight Leaders Council, intervenuto all’incontro, la logistica e l’autotrasporto non possono più rimandare la scelta della sostenibilità e dell’intermodalità «La sostenibilità deve diventare un’ossessione – ha sostenuto il presidente del FLC – I cambiamenti climatici sempre più rapidi stanno richiamando l’attenzione di tutti. Chi si occupa di trasporti e logistica sarà presto nell’occhio del ciclone. Mentre tutte le filiere hanno lavorato per il miglioramento dell’impronta ambientale riducendo la produzione di gas serra, i trasporti sono rimasti indietro. Con il trend attuale, saranno presto (tra il 2020 ed il 2030) responsabili per il 50% della produzione mondiale di CO₂. Di questa, il 60% per il trasporto delle persone ed il 40% per il trasporto delle merci. Migliorare drasticamente l’impronta ambientale del trasporto e delle aree adiacenti alla logistica è possibile ed è a portata di mano. Costituisce anche un risparmio, in quanto diminuire la produzione di CO₂ elimina gli sprechi. Occorre, però, decidere di non improvvisare e di seguire una pianificazione rigorosa». Un’indicazione esplicitta anche nel Quaderno #25 sulla sostenibilità ambientale del trasporto e della logistica, pubblicato recentemente dall’associazione.

Sullo sfondo di un mercato finalmente in ripresa – con le immatricolazioni dei mezzi pesanti aumentate del 60% ad agosto (fonte Unrae) – il Forum, attraverso una serie di tavole rotonde, ha messo a confronto rappresentanti delle istituzioni, associazioni di settore, esponenti della filiera. In generale è emersa chiara la stretta correlazione tra sviluppo del settore e opportunità di crescita economica per il nostro Paese, in un momento in cui nuovi servizi, come l’e-commerce – cresciuto del 12% nell’ultimo anno (fonte UPS) – impongono una crescente riflessione sugli sviluppi della logistica che deve essere sempre più flessibile ed efficace. Per arrivare a questo occorre che ci sia piena integrazione tra mezzi e infrastrutture, imprese e istituzioni dove l’autotrasporto, per anni accusato di alti costi e impatto ambientale, può oggi dare il suo importante contributo, dotato di nuovi mezzi sempre più orientati al risparmio e alla eco sostenibilità e con nuova mentalità dove la logica del «servizio» al cliente diventerà sempre più dominante.

Così, se da un lato, in Italia, è necessario abbattere l’impatto ambientale e i costi dei mezzi, puntando sul rinnovo del parco circolante –il 74% dei mezzi pesanti italiani è ancora Euro4 (fonte Unrae) – dall’altro occorre mettere al centro la formazione dell’autotrasportatore, anche attraverso incentivi. Queste iniziative, sono ormai fondamentali per creare figure professionali aggiornate, in grado di valorizzare le potenzialità di mezzi sempre più tecnologicamente avanzati, con funzioni che vanno dalla guida autonoma ai sistemi computerizzati di monitoraggio e assistenza.

Anche le infrastrutture – strade, porti, ferrovie, fondamentali per il trasporto combinato – stanno cambiando, trasformandosi in veri e propri provider di servizi, in grado, per esempio, di assistere le aziende dell’autotrasporto per utilizzare al meglio le proprie reti, aggiornando gli utenti in tempo reale via social network sull’andamento del traffico o su eventuali ostacoli alla circolazione. «La ferrovia è pronta al matrimonio con il camion – ha affermato Guido Porta, vice presidente FerCargo – Logistica significa ottimizzazione dei diversi sistemi e modalità di trasporto, un’integrazione necessaria se la logistica stessa vuole continuare a essere il motore di sviluppo che è sempre stata dai tempi dell’impero romano fino al boom cinese dei giorni nostri».
Porta ha quindi delineato gli elementi di positività emersi nel quadro di riferimento nazionale e nell’ambito del lavoro associativo: dagli importanti investimenti di RFI nella rete ad alta velocità e alta capacità, nata anche per il traffico cargo, fino ai numerosi tavoli di lavoro che hanno come obiettivo la maggior efficienza del sistema ferroviario.

Così, se da un lato si stanno correggendo gap strutturali ristrutturando, per esempio, tunnel ferroviari non in grado di far transitare convogli su cui sono caricati i semirimorchi, dall’altro si supporta l’evoluzione verso i motori a propulsione alternativa, installando sulle strade colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici. Tutte queste direttrici di sviluppo hanno però, bisogno del supporto delle istituzioni, impegnate, anch’esse in un cambiamento all’insegna dell’efficienza. Così, mentre gli incentivi del Governo come il super-ammortamento sono stati finora fondamentali per rinnovare il parco dei mezzi, il ministero dei Trasporti, attraverso l’Albo dell’Autotrasporto, sta evolvendo il censimento degli autotrasportatori “in regola” proprio attraverso internet e le nuove tecnologie.

 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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