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Decessi sulle strade: una settimana di passione più che di avvento

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L’ultima settimana di avvento, ma forse sulle strade e nell’autotrasporto è stata piuttosto una settimana di passione. Perché tanti lavoratori di questo settore, per lo più (se non esclusivamente) autisti hanno salutato la vita o, meglio, hanno interrotto il loro viaggio attraverso la vita qualche giorno prima del Natale. Li ricordiamo con una breve rassegna.

 

Un uomo di 50 anni, un autista di origine croata, è stato trovato ieri mattina all’interno della cabina del suo camion, parcheggiato nell’area del CIM di Novara. Lo hanno rivenuto gli uomini del 118 che avevano notato il camion fermo da qualche giorno. Una morte naturale, un malore che ha abbracciato l’uomo nel sonno.

 

Una sorte analoga, forse un po’ più simbolica, è quella che ha colpito un altro autista di 58 anni, residente a Novara, che giunto allo scarico presso un supermercato, ha parcheggiato, ha provveduto a tirar fuori dal semirimorchio tutta la merce da consegnare e quindi ha salutato per riprendere il suo viaggio. Senonché i magazzinieri, dopo più di una decina di minuti, si sono accorti che, malgrado l’autista se ne fosse andato di tutta fretta, il camion era ancora lì parcheggiato. Così sono andati a verificare e lo hanno trovato riverso sul volante, ormai privo di vita.

 

Appena il giorno prima un altro autista di 55 anni era arrivato in orario all’appuntamento con la morte, malgrado fosse previsto al mattino presto. Erano le 5, infatti, quando a bordo del suo camion ha imboccato uno svincolo della A4 alla barriera di Milano Certosa carico di farine. Forse l’eccessiva velocità, forse il fondo scivoloso, fatto sta che è finito fuori strada ed è morto sul colpo.

 

Nella stessa giornata più a sud, un autista di 51 anni di Altamura è morto in uno stabilimento di compostaggio rifiuti. Era alla guida di uno dei mezzi utilizzati per la raccolta, quando, stando alla ricostruzione dei Carabinieri, è stato travolto da una pala meccanica in manovra per scaricare alcuni rifiuti presenti su un autocompattatore. Un impatto fatale che non gli ha dato scampo.

 

Il giorno prima a Reggio Emilia un autista di 50 anni, dipendente di un’azienda di autotrasporto di Zogno (BG), era deceduto all’ospedale di Montecchio, in cui era stato ricoverato a seguito di un incidente avvenuto la mattina precedente. Il suo camion era uscito di strada in una zona industriale vicino alla via Emilia andando a cozzare contro un palo ai lati della carreggiata. Secondo le prime ricostruzioni, molto probabilmente si è trattato di un malore

 

Terminiamo questa triste settimana con Teto, il soprannome con cui era noto l’autista di Campodolcino (Sondrio) di 49 anni, colpito a morte da un tubo d’acciaio mentre, alla guida di un camion, si dirigeva verso Madesimo. In base alle ricostruzioni, sembra che la barra metallica (evidentemente fissata in modo precario) si sia staccata da un furgone in transito e abbia impattato la cabina del camion di Scaramella. 

 

Arrivederci a tutti!

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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