«Possono gli artificieri disinnescare ordigni senza strumentazioni idonee? Possono le forze dell’ordine svolgere una attività di prevenzione e anche di repressione in un momento in cui torna ad aumentare il parco veicolare e il traffico sulle strade ed autostrade in Italia? Quali azioni possono mettere in campo gli organi di polizia stradale di fronte ai nuovi reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali, se per accertare l’ebbrezza non si dispone di etilometri? Occorrerà riempire i Pronto Soccorsi cittadini per sottoporre ad esami migliaia di automobilisti prima di smaltire l’arretrato?». Sono le domande di un preoccupato Giordano Biserni, presidente di Asaps – l’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale – a seguito dei risultati del monitoraggio effettuato dall’associazione sugli etilometri, bloccati da mesi in attesa della revisione annuale. Il numero preciso di etilometri “bloccati” non è chiaro ma sarebbero centinaia, secondo Asaps, quelli nei laboratori in attesa di revisione. Troppi.
Troppi per evitare morti e feriti sulle strade dove, ricorda l’associazione, nel 2015 non è stato possibile conoscere con certezza il numero di incidenti alcol-correlati, perchè l’Istat ha eliminato già da tempo questo resoconto. Numeri ufficiali non esistono, ci sono però i dati dell’Osservatorio Asaps sulla Pirateria stradale che dà un’indicazione pari a oltre il 23% degli episodi mortali registrati nei primi 8 mesi del 2016.
Secondo l’associazione, solo la metà dei circa mille etilometri in dotazione alla Polizia Stradale sarebbero utilizzabili e funzionanti. Un problema causato dai continui guasti ai banchi-prova presso il Centro Superiore Ricerche Prove Autoveicoli e Dispositivi che hanno richiesto in più casi il coinvolgimento del Centro Prove Autoveicoli di Milano per non fermare i controlli sulle strade italiane già all’inizio dell’estate.
Ecco perché Biserni lancia un allarme chiedendo «numeri certi sugli etilometri fermi e tempi più celeri, un maggior numero di addetti da adibire alle revisioni periodiche e nuove apparecchiature da destinare alla specifica attività oltre ad una valutazione sulla modifica del Decreto Ministeriale che permetta magari una revisione biennale. La sicurezza stradale non può andare in manutenzione straordinaria!» per consentire alle forze dell’ordine di effettuare su strada gli opportuni controlli e fermare quelle che l’associazione sostiene siano «vere e proprie bombe ad orologeria», cioè quegli utenti della strada che guidano in condizioni psico-fisiche inidonee. Dobbiamo fare un esempio? Ce l’avete presente tutti: il tragico incidente sulla tangenziale di Torino dove un autista di un camion praticamente ubriaco ha distrutto una famiglia.