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Documento unico di circolazione e superammortamento: ecco le novità del decreto fiscale

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Vi ricordate il documento unico di circolazione (DUC), una novità annunciata già un paio di anni or sono e prospettata come una semplificazione burocratica, in quanto univa in un solo atto le informazioni relative alla Carta di Circolazione e al Certificato di Proprietà? Ebbene nella Legge di conversione del decreto legge fiscale (d.l 124/2019) approvata definitivamente dal Parlamento è previsto uno slittamento in avanti di questa innovazione. Più precisamente, raccogliendo le istanze dell’Aci e delle associazioni di categoria, è stato introdotto un comma 687 che di fatto fa slittare la riforma al 31 ottobre 2020. Ciò significa che entro questa data dovrebbero essere completate le procedure telematiche necessarie al rilascio del documento unico. 

Nella stessa legge sono state rifinanziate anche le agevolazioni all’intermodalità. Più precisamente rispetto al marebonus il comma 110 stanzia un finanziamento di 20 milioni di euro soltanto per l’anno 2021, mentre rispetto al ferrobonus il comma 111 autorizza la spesa di 14 milioni per il 2020 e di 25 milioni per il 2021

Ulteriore innovazione è relativa alla trasformazione in crediti di imposta del superammortamento e dell’iperammortamento per investimenti in industria 4.0. In pratica, rispetto all’acquisto degli stessi beni strumentali per i quali poteva essere richiesto il superammortamento, i commi 187 e seguenti concedono un credito di imposta nella misura massima del 6% del costo totale, entro il limite dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro. Il credito può essere utilizzato in compensazione in cinque quote annuali di identico importo, a partire dall’anno successivo a quello di entrata in funzione dei beni. 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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