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Federlogistica contro il decreto Genova: «Danneggia i porti italiani. Serve elenco delle opere prioritarie»

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Il decreto Genova mette a rischio la tenuta dei porti italiani. È quanto teme il presidente di Federlogistica-Conftrasporto, Luigi Merlo, il quale, pur apprezzando l’impegno di governo e parlamento a favore del porto, punta l’indice contro l’articolo 9 bis della proposta di decreto «che attribuisce al commissario straordinario (che è anche il sindaco di Genova) il potere di assumere provvedimenti sulle opere portuali». Peraltro, aggiunge, si tratta di opere che «sarebbero eseguite in deroga alle norme vigenti, in analogia con quanto avverrebbe per la ricostruzione del ponte. Una definizione così vasta, senza un’indicazione di quali siano le opere connesse alle emergenze, rischia di portare problemi interpretativi ai vertici e alla stessa struttura della Autorità di sistema portuale (Adsp). Allo stesso tempo, può creare un grave vulnus nei confronti del sistema portuale italiano». Il principio contestato è quello che cioè che, per la prima volta, «il governo del porto verrebbe (inizialmente) affidato direttamente al sindaco. E con un’Autorità di sistema di fatto commissariata quale sarebbe ad esempio il ruolo del Comitato si Gestione? Se proprio sono necessari poteri speciali perché non attribuirli direttamente al presidente dell’Adsp?». Il problema è proprio qui secondo Merlo: quello di intervenire in fretta, davanti all’impossibilità delle Autorità di sistema portuale di avviare opere infrastrutturali, per mettere gli scali nelle condizioni di far partire i lavori. «Sono molte – ricorda il presidente di Federlogistica – le opere ferme, e per diversi miliardi di euro».

Ma oltre a manifestare dubbi, Merlo avanza anche delle proposte. «Si potrebbe mettere il porto di Genova nella condizione di accelerare le opere connesse all’emergenza – suggerisce – magari dando contemporaneamente un supporto normativo anche al resto del sistema portuale.». Bisogna però agire con prudenza, secondo il presidente della federazione aderente a Conftrasporto, «demandando a un provvedimento successivo che contenga indicazioni più articolate e magari un elenco delle opere prioritarie. A volte fretta e concitazione, unite alle più disparate sollecitazioni, sono cattive consigliere».

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