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Carenza di autisti, questa sconosciuta: la Polonia rilascia 96 mila attestati per guidare nel trasporto internazionale

In Italia mancano 20mila autisti? Bazzecole. In Polonia, malgrado la guerra abbia fatto sparire una fetta considerevole di autisti ucraini, ha rilasciato nel 2022 la bellezza di 96mila documenti richiesti ai conducenti di paesi terzi per svolgere trasporto internazionale. Com’è possibile? Forse, la risposta va cercata in quelle 470 aziende straniere che si sono insediate in questa regione

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Quanti autisti di camion mancano in Italia? Le cifre ballano, ma in genere si aggirano intorno alle 20mila unità. E allora chiediamoci: sono tanti o pochi? A caldo, rispondendo senza pensarci troppo su, appaiono veramente tanti. Poi però un giorno leggi una notizia in arrivo dalla Polonia e inizi a cambiare prospettiva: pensate che lo scorso anno questo paese – che, ricordiamolo, è quello che in Europa gestisce con le sue imprese il più alto numero di trasporti internazionali – ha rilasciato (a fine novembre) più di 96 mila certificati di trasporto internazionale, vale a dire una sorta di attestato del conducente, richiesto per gli autisti di veicoli pesanti di paesi terzi residenti nel paese. I certificati rilasciati sono il 7% in più rispetto all’anno precedente (in termini assoluti circa 6.400), ma a rendere eccezionale il dato è il fatto che negli anni passati la percentuale preponderante di questi documenti era rilasciato a cittadini ucraini. Ma nel 2022, almeno a partire da febbraio, la Russia ha invaso l’Ucraina e quindi gli autisti in arrivo da questo paese sono praticamente scomparsi. Eppure, ne sono arrivati molti altri, in particolare da Bielorussia e Moldavia
La cosa strana è che andando a scorrere le statistiche ufficiali anche in Polonia esiste una carenza di autisti quantificata come quattro volte la nostra. E comunque inferiore – anche qui – ai 96mila certificati distribuiti nel 2022.

Ci sono però due fattori da prendere in considerazione. Il primo è che non è detto che gli autisti che hanno ottenuto l’attestato per il trasporto internazionale siano arrivati ora in Polonia. Potrebbe anche essere cioè che fossero già entrati nel paese, che abbiano già lavorato nel trasporto nazionale e che adesso, dovendo lavorare anche oltre frontiera, hanno ottenuto il documento necessario. In ogni caso, però non sono nuove braccia arrivate nel corso dell’anno.

L’altro dato importante riguarda il numero di aziende straniere che hanno deciso di posizionare la propria sede in Polonia. Soltanto nella prima metà dell’anno una ricerca condotta dal sito Trans.INFO aveva individuato 470 società insediate in Polonia ma con capitale straniero che indicavano come principale attività il trasporto merci su strada. Tra queste aziende compare anche Girteka che ha acquisito un sito in cui in passato venivano realizzati autobus per riconvertirlo in propria base operativa. E 470 nuove società hanno ovviamente bisogno di tanta forza lavoro per riuscire a lavorare.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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