Quando si dice, piove sul bagnato. In Germania, uno dei tanti paesi europei impegnati ad arginare il problema della carenza di autisti di camion – le stime calcolano che ne manchino circa 60 mila – stanno facendo i conti con un’emergenza figlia della guerra. Stando a quanto denuncia la Federal Association of Road Haulage, Logistics and Disposal (BGL) tantissimi autisti ucraini fino a ieri impiegati in Germania stanno tornando a casa per entrare nelle file dell’esercito di Kiev. Il problema è dato dai numeri: secondo l’associazione, infatti, almeno il 7% dei conducenti di camion impegnati in trasporti interni alla Germania proviene dall’Ucraina. Per arrivare a questa percentuale bisogna tenere presente che le aziende di autotrasporto polacche e lituane attive sul territorio tedesco, che fanno ampio ricorso a personale ucraino, detengono una quota di mercato superiore al 20% e non a caso in questi giorni, proprio da queste società, sono arrivate le prime disdette di servizi di trasporto.
Ma anche l’agenzia Reuters ha riportato una dichiarazione dell’amministratore delegato di Deutsche Post DHL, Frank Appel, che si diceva preoccupato non soltanto del fatto che molti autisti ucraini stanno tornando a casa, ma anche rispetto all’ipotesi che «quelli che se ne vanno torneranno poi sani».