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Iveco si separa da CNH e debutta in Borsa

Lo spin-off ha comportato la formazione di una nuova holding, Iveco Group, che si è presentata in Piazza Affari a Milano con una quotazione di 11,122 euro ad azione. Il nuovo gruppo comprende i veicoli commerciali Iveco, i marchi del segmento autobus, la partecipazione in Nikola, i veicoli Iveco Astra per il settore cave e miniere, i mezzi per il settore militare Iveco Defence e antincendio Magirus e il business del Powertrain di Fpt Industrial

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Iveco festeggia l’arrivo del nuovo anno ritornando autonoma e debuttando ufficialmente in Borsa. Dopo essersi separati dal Gruppo Cnh Industrial (controllato da Exor, holding della famiglia Agnelli-Elkann), i marchi di produzione di veicoli industriali e autobus sono confluiti ieri nella holding Iveco Group, che si è presentata alla Borsa di Milano con una quotazione di 11,122 euro ad azione.

Più specificamente Iveco Group comprende Iveco Capital (servizi finanziari); Iveco Bus (autobus); Iveco (veicoli industriali); Fpt (motori); Iveco Defence Vehicles (veicoli militari); Astra (veicoli per cava e cantiere); Magirus (veicoli antincendio). La sede legale si trova ad Amsterdam, mentre il quartier generale è quello storico di via Puglia a Torino. I marchi Iveco Group presentano 29 stabilimenti e 31 centri di ricerca e sviluppo, per un totale di 34.000 dipendenti in tutto il mondo, due terzi dei quali lavorano in Italia (oltre che a Torino a Brescia, Bolzano, Suzzara e Foggia).

La nuova Cnh Industrial, composta dai brand delle macchine per agricoltura e costruzioni, si è invece quotata alle Borse di New York e Milano. I possessori di azioni ordinarie Cnh riceveranno un’azione ordinaria Iveco ogni cinque azioni Cnh possedute, mentre il peso dell’azionista di riferimento Exor è stato mantenuto al 27% delle quote in Iveco Group, esattamente come per Cnh Industrial.

La prima giornata della neo matricola finanziaria non è stata però priva di difficoltà. Il titolo ha chiuso la seduta a 10,108, con un calo del 9,1% rispetto al prezzo di apertura. La capitalizzazione alla fine del primo giorno è di 2,74 miliardi. Completamente diversa, invece, la seconda giornata di quotazione, quando a oltre metà seduta il titolo registrava un rialzo del 7,84% a quota 10,9 euro. Un andamento giustificato in particolare dal giudizio della banca di affari Goldman Sachs, che invitava ad acquistare il titolo Iveco fissando un target Price a 12 euro.

Già ieri, comunque, l’amministratore delegato di Iveco Group, Gerrit Marx, si è dichiarato entusiasta della scissione e dell’entrata in Euronext, prima di suonare la tradizionale campanella insieme alla presidente Suzanne Heywood. «Il nostro primo giorno di quotazione segna una storica pietra miliare in quanto diventiamo una società indipendente – ha spiegato – Abbiamo i requisiti per ottenere un successo di lungo periodo, con una squadra motivata e una strategia chiara. Siamo pionieri nei settori più avanzati del trasporto su strada e della propulsione, compresi i combustibili alternativi come il biometano, la guida autonoma e i nuovi modelli di business».

Marx ha sottolineato come nel primo anno Iveco non pagherà dividendi: «Chi vuole investire guarderà a noi che stiamo guadagnando quote di mercato nei leggeri e negli autobus e ci stiamo riprendendo nel settore dei pesanti. Siamo diversi dagli altri, lavoriamo più velocemente, in modo non lineare».

Gli obiettivi di Iveco Group sono due: mantenere la leadership sul mercato delle alimentazioni a gas naturale; puntare sulle motorizzazioni elettriche e anticipare sull’idrogeno, dal Daily fino a Nikola. Al 2023 è infatti prevista la nuova generazione di Electric Daily, con l’avvio della produzione in-house di assali e pacchi batteria, lo sviluppo di una gamma completa di autobus elettrici e l’implementazione di soluzioni mild hybrid su veicoli diesel e metano. Nel 2024 dovrebbe poi essere sviluppata una nuova gamma di truck full electric e fuel cell fino al 2030, con la prospettiva di tecnologie di trasmissione alternative (elettriche/ibride) su tutti veicoli per la riduzione del 50% delle emissioni di CO2.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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