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Tempo di bilanci. il 2022 visto da Italscania

Scania Italia fa il punto sul mercato dei veicoli pesanti dello scorso anno. Dodici mesi intensi, vissuti sulle montagne russe e segnati da clamorosi avvenimenti mondiali. E che nonostante tutto vede il Grifone crescere, in particolare sul fronte dell’assistenza, della transizione sostenibile e della formazione

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Un anno di resistenza e di (timida) ripresa. Potremmo riassumere così il 2022 del settore italiano dei veicoli industriali che, nonostante le persistenti difficoltà produttive, legate non solo alla carenza di materie prime e a un’inflazione importante ma anche al delicato contesto geopolitico che ha ulteriormente allungato i tempi di consegna, ha registrato un +1,4%, dato dalle 25.600 immatricolazioni complessive (contro le 25.246 del 2021). A trainare il mercato è il segmento dei veicoli leggeri (+17,6%) e quello dei pesanti (+4,1%), mentre è in sofferenza quella medio pesante (-17,8%). In questo scenario di discontinuità, tra i marchi virtuosi brilla Scania, che sta vivendo un momento particolarmente favorevole.

Il punto sul mercato

Il 2022 del Grifone si è infatti chiuso con risultati positivi, seppur in un contesto economico che ha influito sulla capacità produttiva. Come ha dichiarato Enrique Enrich, amministratore delegato di Italiascania, nel corso della conferenza stampa di bilancio di fine anno, «in anni di montagne russe per il mercato, la metafora del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto si applica bene al 2022, che è stato fortissimo ma anche ricco di sfide che da tanti decenni non si erano poste», con tempi di consegna dei veicoli allungati e un’inflazione crescente. «Due fattori – ha sottolineato l’AD – che in genere non vanno d’accordo».
Un mercato segnato pure da inattesi avvenimenti mondiali. «Il Covid ha frenato tutto – ha commentato ancora Enrich – ma la domanda successiva si è rivelata poi più forte della produzione. Ci siamo trovati a dover scegliere a chi dare la precedenza, nel momento in cui arrivavano componenti. E noi abbiamo dato priorità al service e alle officine, piuttosto che alla produzione, per riparare flotte già in strada».

Quanto affermato dal numero uno di Italscania si riflette nei numeri, che dicono che il Grifone in Italia ha raggiunto nel 2022 una quota di mercato del 13,7%, in lieve diminuzione (-0,3%) rispetto al 2021. C’è dunque da recuperare una piccola fetta di mercato. Tuttavia, è nel settore del Service Sales & Operations – solitamente più profittevole – che il costruttore ha fatto un notevole balzo in avanti. Il 2022 si è chiuso infatti con 11.250 veicoli coperti da un contratto di assistenza (+12,4% sul 2021 con una copertura che supera ormai il 70% del venduto), garantita da una rete sempre più solida, che oggi conta 16 concessionarie e 111 officine sul territorio nazionale. Scania ha sottolineato come questo risultato sia stato ottenuto anche grazie allo sviluppo di nuove soluzioni, come il Pro Care (servizio di assistenza Premium che punta a ridurre i tempi di fermo macchina in modo predittivo) e all’ampio portafoglio di servizi, tra i quali il Fleet Care e l’On-site Service. Il primo offre assistenza completa e personalizzata alle flotte, dall’analisi dei dati alla pianificazione degli interventi in officina, dalla reportistica relativa a KPI strategici all’assistenza straordinaria, per sollevarle da oneri burocratici e quindi ottimizzare i tempi. Il secondo è un servizio che offre alle aziende di autotrasporto la possibilità di avere una vera e propria officina Scania aperta presso la sede del cliente e a suo esclusivo servizio, condotta da personale qualificato che lavora secondo gli standard del costruttore. Una tipologia di gestione che consente a chi trasporta di concentrarsi sul proprio business, senza distrarsi su attività che richiedono professionalità diverse.

Partnership strategiche

Nel corso della conferenza, Scania ha anche presentato la propria visione sui prossimi traguardi da inseguire a livello globale. In questo contesto, l’obiettivo del Grifone è quello di continuare a instaurare relazioni con partner strategici e a investire in ricerca e sviluppo, al fine di guidare concretamente il cambiamento verso un mondo di trasporti più sostenibile. Ne sono un esempio, la recente partnership con Girteka per la fornitura di 600 camion elettrici nei prossimi quattro anni, l’apertura di una nuova fabbrica in Cina e due stabilimenti concepiti in ottica green, entrambi a Södertälje, in Svezia: una fonditura che fornirà acciaio verde per la costruzione dei veicoli e un sito dedicato all’assemblaggio di batterie sfruttando al riguardo un solido legame con Northvolt. E proprio l’avvio delle attività industriali nel Paese della Grande Muraglia, mercato in espansione in cui il nuovo stabilimento produttivo libererà capacità dagli impianti per il mercato europeo, sarà un fattore decisivo per l’aumento della capacità produttiva di Scania nel prossimo futuro.

La formazione al centro

Un altro progetto estremamente interessante messo in campo da Scania per il futuro del settore è quello che riguarda la creazione di nuovi profili professionali, con una vera e propria accademia tecnica firmata Scania, l’Officina dei Tecnici del Futuro. La proposta è quella di un percorso formativo, gratuito e mirato alla formazione di personale competente. L’obiettivo, in sostanza, è quello di intercettare i giovani talenti da avviare alla professione del tecnico di manutenzione e riparazione dei veicoli pesanti, all’interno della propria rete di officine autorizzate. «È la nostra fucina di nuovi talenti – ha spiegato durante la conferenza Marta Mottana, direttrice People & Culture di Scania Italia – per far fronte alla carenza di risorse. In Italia mancano profili tecnici per ruoli strategici e i ragazzi diplomati Its sono pochi rispetto, per esempio, alla Germania. Serve creare un ecosistema per creare un’offerta che non c’è».


«L’Officina dei Tecnici del Futuro», è il percorso gratuito e mirato alla formazione di giovani da avviare alla professione, per poi inserirli all’interno della propria rete di officine autorizzate. Per capire com’è strutturato il corso, che cosa si studia, quali strumenti e competenze vengono forniti e quanto dura il percorso, potete ascoltare Marta Mottana ai microfoni di K44 La voce del trasporto. Podcast.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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