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Il Cds secondo il M5S: patente sospesa per guida con lo smartphone e divieto assoluto di fumare

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La distrazione è tra le più frequenti cause di incidentalità stradale. La stanchezza, lo smartphone e altri dispositivi mobili sono solo alcuni dei fattori in grado di ridurre la concentrazione di chi guida. Da questi presupposti nasce la nuova proposta di legge del Movimento Cinque Stelle destinata a modificare il Codice della strada. All’origine di questa decisione, come spiega il portavoce del Movimento e capogruppo della commissione Trasporti alla Camera, Emanuele Scagliusi, c’è innanzi tutto l’analisi della situazione: ogni anno gli incidenti stradali causano oltre tremila vittime ed extracosti per 19,3 miliardi. E anche i «dati relativi ai primi mesi del 2018 non sono migliori dell’anno precedente, anzi, si registra un incremento dei morti sulle strade». E siccome – aggiunge Scagliusi – «il maggior numero di questi incidenti avviene quando siamo distratti, abbiamo deciso di inasprire le sanzioni per chi usa lo smartphone o altri dispositivi mobili alla guida, fino ad arrivare alla sospensione della patente». Per ottenere questo risultato si passerà attraverso «una serie di modifiche al Codice della strada che vogliamo introdurre con una nuova proposta di legge presentata alla Camera e presto all’esame della Commissione Trasporti. Per limitare distrazioni e incidenti, prevediamo controlli e sanzioni più severe anche per chi guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti».

Ma non è tutto, perché Arianna Spessotto, deputata del Movimento 5 Stelle in commissione Trasporti alla Camera, dopo aver quantificato in un 16% gli incidenti stradali causati da distrazione, include tra i principali fattori di distrazione anche il fumo: «Finalmente ribadiamo il concetto per cui il fumo nuove gravemente anche alla sicurezza stradale oltre che alla salute delle persone. Per questo la nostra proposta di legge che va a modificare il codice della strada estende il divieto di fumo per chi è alla guida anche non in presenza di minori e donne incinte».

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