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Il database sulla regolarità è visto ogni settimana da 1.500 committenti. E il 28 aprile trasloca

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Un settore degradato. Degradato dalla crisi, ma anche da tante situazioni di illegalità. Un settore che necessita di una cura ricostituente, fatta di regolarità, di trasparenza, di procedure corrette da “consegnare” ai committenti unitamente al servizio. Lo strumento con cui l’autotrasporto cerca di voltare pagina, di annegare il degrado, è il database sulla regolarità delle imprese, prevista dalla legge di Stabilità del 2015 e arrivato on-line grazie all’iniziativa dell’Albo dell’autotrasporto alla fine dello scorso anno. Questo strumento che costringe la committenza a selezionare i propri fornitori di trasporti attingendo tra quelli in regola il  prossimo 28 aprile trasloca, abbandona cioè il portale dell’automobilista, che fino a oggi l’aveva ospitato, per tornare a casa sua, vale a dire all’interno del sito dello stesso Albo.

Intanto, trapelano i primi dati relativi all’uso del database. Le aziende iscritte non sono ancora moltissime, visto che superano di poco le 10.000 unità. Ma a fronte di questo dato ancora scarso, seppure in progressivo aumento, appare incoraggiante invece quello relativo alle visualizzazioni da parte dei committenti: 1.500 a settimana. Perché alla fine per far sì che questo strumento funzioni è necessario che sia la concorrenza a utilizzarlo. La motivazione in tal senso esiste: chi avesse intenzione di affidare le proprie merci a un vettore e non intende rischiare di essere corresponsabile delle sue eventuali mancanze a livello contributivo, previdenziale o fiscale, non ha che selezionare i propri fornitori all’interno del database dell’Albo. Ma in questo modo sul mercato si imporrebbe uno strumento orientativo della domanda di trasporti, che finirebbe per convincere a iscriversi anche le imprese di autotrasporto che ancora non l’hanno fatto.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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