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Iniziato il fermo siciliano

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Dalla mezzanotte di oggi, 16 gennaio, è iniziato il fermo dell’autotrasporto siciliano. A nulla è servito l’incontro a porte chiuse organizzato lo scorso 13 gennaio con il governatore Raffaele Lombardo. E così dalle prime luci dell’alba la protesta ha investito diversi punti nevralgici dell’isola. Vediamo quali.
In provincia di Ragusa si segnalano manifestazioni in contrada Arizza a Scicli in prossimità del mercato dei fiori, nel piazzale antistante il porto di Pozzallo, nel piazzale antistante il mercato di Donnalucata ed al polo commerciale a Modica.
In provincia di Catania i luoghi scelti per la protesta sono il piazzale antistante il Porto, la Zona Industriale Rotonda VIII Strada, la Tangenziale presso lo svincolo Paesi Etnei, la SS 114 al Bivio presso l’Hotel Orizzonte, Trepunti di Giarre.
In provincia di Siracusa si manifesta alla raffineria ESSO/ERG/SAXXON/AGIP/ENI, presso l’Autostrada Siracusa-Catania in prossimità dello Svincolo di Lentini, sulla SS 115 pressi uscita svincolo di Avola.
In provincia di Messina nei Piazzali antistanti i Porti di Messina, l’ingresso Milazzo, svincolo Giammoro, in prossimità del casello autostradale di Villafranca Tirrena e in prossimità del casello autostradale di Tremestieri.
In provincia di Palermo sulla Circonvallazione pressi rotonda di Via Oreto, nel piazzale antistante il porto di Palermo, nel piazzale antistante il porto di Termini Imerese e c/o la Zona Industriale, sulla Rotonda Villabate, sulla SS 121-189 Palermo–Agrigento in prossimità del bivio Vicari.
In provincia di Agrigento sulla La Rotonda Giunone–Campobello di Licata C.da Garcitella, a Licata Ristorante El Sombrero, a Canicatti C.da Grottarossa, a Favara bivio Aragona.
In provincia di Caltanissetta presso l’Hotel Ventura/Rotonda Capodarso, in prossimità delle Raffinerie ENI-ENIMCO di Gela, all’ingresso Gela provenienza Caltagirone–Rotonda Capodarso.
A sostenere la protesta è l’AIAS (Associazione imprese autotrasportatori siciliani) a cui si è unito il cosiddetto “Movimento dei forconi” che raggruppa alcuni produttori agricoli siciliani intorno a un cartello definito “Forza d’urto”. L’intenzione è di andare avanti fino a venerdi 20 gennaio presidiando siti produttivi nevralgici dell’isola e le principali arterie stradali. La protesta è rivolta verso il governo centrale ma anche a quello regionale, che dopo il rinvio della manifestazione organizzata circa un anno (febbraio 2011) avevano fatto promesse poi non mantenute.
E non a caso Giuseppe Richichi, presidente dell’AIAS, e Mariano Ferro, leader dei forconi, si rivolgono a tutti i siciliani affinché sostengano una protesta di cittadini – quelli siciliani – per troppo tempo presi in giro dalle istituzioni.
Dal fermo prende le distanze la Fai Sicilia giudicandolo inopportuno, anche perché – si dice – gli autotrasportatori non soffrono delle stesse difficoltà di agricoltori, artigiani, allevatori e pastori che aderiscono al movimento dei Forconi e al movimento Forza d’urto. “Siamo consapevoli della pesante situazione in cui versano gli autotrasportatori dell’isola – dichiara il vice Presidente Fai Sicilia, Angelo Ercolano – ma ribadiamo la nostra contrarietà a una protesta di carattere territoriale”.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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