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L’aggregazione, un trampolino per ripartire | K44 Risponde

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L’autotrasporto è da sempre fragile, spesso anche sofferente. Perché nelle relazioni commerciali occupa sempre il ruolo di parte contrattuale debole. In più, ogni contingenza economica critica, come quella attuale, lo vede per forza di cose in prima fila, in quanto se mercati ristagnano, anche le merci tendono a fermarsi.

L’aggregazione rappresenta da sempre una possibile chiave di crescita competitiva, perché l’unione delle forze:
– bilancia almeno in parte la relazione con il cliente;
– assicura un’organizzazione più articolata ed efficiente alla macchina aziendale;
– crea virtuose economie di scala;
– favorisce tagli di costi gestendo collettivamente gli acquisti;
– contiene i chilometri a vuoto.
Ma i vantaggi non finiscono qui. Per valutarli in modo più approfondito, ma anche per comprendere quali siano le forme aggregative maggiormente utilizzate nell’autotrasporto e quindi anche quelle più funzionali all’attività, abbiamo sentito tre presidente di tre diverse realtà:

Claudio Villa, presidente del Conap di Fiorenzuola d’Arda (quindi un consorzio di primo grado), ma anche presidente del Gruppo Federtrasporti, una realtà sorta nel 1971 che aggrega all’ennesima potenza (nel senso che mette insieme realtà già aggregate) una cinquantina di società (per lo più consorzi e cooperative) rappresentative di circa 5.000 camion;

Giuseppe Curcio, presidente di Astre Italia, vale a dire il ramo della nostra penisola di un’organizzazione nata in Francia nel 1992 e che oggi raccoglie più di 160 aziende (per lo più padronali) in Europa e una ventina in Italia;

Maurizio Ciccotelli, presidente di Cipaa, una società con sede a Popoli, in provincia di Pescara, che qualche anno fa ha sottoscritto, in veste di capofila, un contratto di rete con una serie di piccole aziende monoveicolari in grado di rendere più flessibile e più coerente alle esigenze del mercato, l’offerta di trasporto merci. Peraltro ricordiamo che i contratti di rete negli ultimi 9 anni sono cresciuti in Italia del 461% e stanno diventando uno strumento che coinvolge sempre di più le a aziende di autotrasporto interessate a creare una sinergia non soltanto in orizzontale, ma anche in verticale.

Insomma, se pensate che l’aggregazione possa aiutare l’autotrasporto a crescere e volete individuare anche voi una vostra possibile dimensione aggregativa, non vi resta che ascoltare e capire.

Buona strada a tutti e buona visione!

I video presenti nel programma sono stati registrati prima dell’emergenza Covid-19

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

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