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Cancelleri: «Per avvicinare i giovani ai camion è necessario snellire le procedure per le patenti»

Intervenendo al Forum di Conftrasporto in corso a Roma, il sottosegretario al MIMS ha chiarito di aver chiesto al ministro di aprire un tavolo per affrontare la questione. E sull’Austria ha ribadito l’urgenza di aprire una procedura di infrazione

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«Dobbiamo creare un tavolo dedicato per rimuovere la burocrazia che allunga i tempi per acquisire le patenti di guida dei veicoli pesanti e per contenerne i costi. E a questo proposito ho chiesto al ministro Giovannini di poterlo seguire in prima persona». È stato molto netto il sottosegretario Giovanni Carlo Cancelleri sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili intervenendo al sesto Forum Internazionale organizzato da Conftrasporto-Confcommercio, in corso oggi e domani a Roma. Il sottosegretario ha sottolineato che abbiamo «carenza di persone alla guida dei camion e che non facciamo nulla per richiamare giovani. I costi troppo alti e i tempi troppo lunghi per prendere le patenti equivalgono a un doppio messaggio inviato ai giovani per dir loro chiaramente che non conviene intraprendere questa strada, perché è troppo onerosa. La prima cosa da fare quando si affrontano i problemi, invece, è quella di snellire le procedure».

Cancelleri, parlando a tutto campo dell’autotrasporto, ha speso parole di fuoco contro l’Austria e contro quella politica che ha definito una vera e proprio concorrenza sleale, perché impone divieti ai camion italiani e tedeschi, quando poi quelli austriaci – spesso nemmeno euro 6 – vengono a scaricare o a caricare nel nostro paese. «Il fatto che la Commissione europea non mette sotto procedura di infrazione il governo di Vienna e il fatto che Ursula von der Leyen non prenda iniziativa concrete è – ha sostenuto il sottosegretario – assolutamente ingiustificabile». Cancelleri ha anche chiarito che iniziative diplomatiche e più in particolare l’idea di aprire dei tavoli di confronto tra ministri dei paesi interessati sono tardive e che è necessario che «prima venga adottata una procedura di infrazione e soltanto dopo sarà possibile aprire dei tavoli di discussione».

Dopo aver definito la politica austriaca fintamente ecologica, Cancelleri ha anche sottolineato una svista evidente rispetto alle politiche ambientaliste che fissano obiettivi temporali rigidi, senza concedere sussidi per raggiungerli: «Non si può dire che entro il 2025 i camion devono essere elettrici o tutti GNL se poi non è il governo a mettere i soldi per finanziare questa transizione». In definitiva – ha chiarito – «o si danno tempi di transizione più lunghi o si investono più soldi». Non esiste una terza via.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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