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Contributo ART non dovuto, ma a tanti autotrasportatori arriva la richiesta

È la denuncia della deputata PD, Debora Serracchiani, che segnala come, nonostante l'esenzione dell'autotrasporto merci dal pagamento della tassa, «innumerevoli aziende abbiano ricevuto dall’Autorità di regolazione dei trasporti una lettera formale che chiede il versamento entro il 30 aprile»

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Non cessano le polemiche sul contributo ART. Con la pubblicazione della sua Determina 104/2024, infatti, l’Autorità di Regolazione dei Trasporti ha definito le modalità operative relative alla dichiarazione e al versamento del contributo per il suo funzionamento nel 2024. Nella determina si conferma l’assenza delle attività di autotrasporto merci tra quelle tenute al pagamento del contributo, novità introdotta dall’Autorità l’anno scorso (art. 1 Delibera 194/2023, indicazione normativa riportata peraltro nella Determina stessa).

Ciò nonostante, a moltissime aziende di autotrasporto è arrivata una lettera formale dell’ART che chiede il versamento entro il 30 aprile del contributo previsto quale onere di funzionamento.

La paradossale vicenda è stata denunciata dal deputato PD, Debora Serracchiani, che si è fatta portavoce delle segnalazioni da lei ricevute. Serracchiani ha invitato «il ministro dei Trasporti a sollecitare l’ART a chiarire che nessun contributo è dovuto da parte di chi svolge l’attività di trasporto merci su strada in conto terzi, quando invece innumerevoli imprese di autotrasporto, non si comprende con quale criterio identificate, hanno ricevuto dall’ART la lettera formale con cui si richiede il versamento per determinate categorie».
«Del resto – ha ribadito la parlamentare dem – è la stessa comunicazione a sottolineare che i soggetti esercenti servizi di trasporto merci su strada sono esclusi dal contributo, in virtù della legge 136 del 9 ottobre 2023. Appare quindi incomprensibile perché un certo numero di realtà escluse dal versamento siano state raggiunte da questa missiva, corposa, articolata e corredata di scadenze e indicazioni di sanzioni. La lettera ha così provocato sconcerto, disorientamento e richieste di delucidazioni a organizzazioni di categoria e professionisti».
«Se questo governo vuol essere coerente – ha concluso Serracchiani – con le sue enunciazioni di semplificazione e sburocratizzazione, cominci evitando questi episodi di ‘vessazioni’ spicciole verso chi lavora. Bastava fare riferimento alle imprese iscritte all’Albo nazionale degli autotrasportatori».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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