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Il Parlamento UE non include il trasporto nel sistema di tassazione ETS

L’ETS è un sistema basato su un tetto massimo di emissioni consentito a ogni settore. Se un’azienda va oltre paga sanzioni. Se vuole evitarlo compra quote corrispondenti al danno che provocherebbe. La commissione trasporti del Parlamento UE qualche giorno fa ha votato per includere il trasporto, sia stradale che marittimo, all’interno del sistema. Ma il voto ha dato esito negativo. I commenti di Paolo Uggè (Conftrasporto), Stefano Messina (Assarmatori), Marcello Di Caterina (ALIS) e Martin Lundstedt (Volvo Group e ACEA)

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Si chiama ETS (Emission Trade System) il sistema inventato dall’Unione europea per ridurre le emissioni inquinanti. È un sistema complesso, basato su un tetto massimo di inquinamento che può essere prodotto dalle diverse attività. Chi emette tanto può evitare di pagare pesanti sanzioni acquistando delle quote che gli consentono di rimanere entro il tetto. E a venderle è ovviamente chi, al contrario, inquina poco. In pratica la quota è una sorta di moneta che fornisce al suo titolare il diritto di emettere una tonnellata di CO2 o l’ammontare equivalente di un altro inquinante. Di conseguenza se emetti tanto devi anche spendere tanto per acquisire le quote equivalenti, sempre in coerenza a quel principio secondo cui «chi inquina paga».

Fino a ieri il trasporto non era compreso all’interno delle attività soggette all’applicazione degli ETS, anche se la scorsa settimana, la commissione Trasporti del Parlamento europeo ha ragionato e votato sulla possibilità di includerlo e la votazione ha avuto esito negativo sia rispetto al trasporto stradale che a quello marittimo. Nel senso cioè che i parlamentari hanno escluso dal meccanismo dell’ETS il trasporto stradale e hanno introdotto diverse esenzioni edilazioni per il trasporto marittimo, nonché uno specifico fondo per sostenerne la difficile transizione ecologica.

Uggè: «Voto condivisibile e da ripetere sull’intero pacchetto Fit for 55»

Paolo Uggè, presidente di Conftrasporto

I commenti su questo voto – tanto temuto, visto che avrebbe in teoria comportato nuovi oneri al trasporto – sono stati tanti e per lo più positivi. Con una qualche autorevole eccezione.

Secondo il presidente di Conftrasporto, siamo di fronte a «proposte di emendamento assolutamente condivisibili, in linea con le priorità espresse da Conftrasporto sul Pacchetto Fit for 55, che limitano gli impatti negativi che la proposta della Commissione avrebbe generato sugli operatori del sistema dell’accessibilità europeo e nazionale e, quindi, sull’intero sistema economico. L’auspicio è che i prossimi lavori del Parlamento Europeo recepiscano definitivamente le modifiche proposte dalla Commissione TRAN e che analogo indirizzo pragmatico verso la transizione possano seguire le Istituzioni Europee rispetto a tutti i provvedimenti del pacchetto Fit for 55, tra i quali vi è, anche, la proposta di modifica della tassazione sui Prodotti Energetici, che nella proposta originaria della Commissione prevede l’eliminazione dei benefici del gasolio commerciale e delle esenzioni previste per il trasporto marittimo  e per il gas metano. Tutte proposte assolutamente insostenibili per la competitività e la stessa sostenibilità dell’intero comparto nazionale».

Messina: «Una svolta importantissima e strategica»

Stefano Messina, presidente di Assarmatori

Ugualmente soddisfatto è Stefano Messina, presidente di Assarmatori, che parla di «svolta importantissima» e definisce gli emendamenti approvati dalla commissione Tran come strumenti utili «a salvaguardare i servizi di collegamento relativi alla continuità territoriale e quelli delle Autostrade del mare, che altrimenti sarebbero messi a repentaglio con danni evidenti in un Paese come l’Italia che ha la maggiore popolazione insulare e vanta la più vasta flotta di traghetti a livello europeo». In più, aggiunge Messina, «viene riconosciuto il principio di responsabilità condivisa tra proprietario e operatore della nave nell’ambito dell’eventuale inclusione del trasporto marittimo nel sistema Ets ed è stata avanzata la proposta di istituzione di un fondo per la Transizione marittima, utile per finanziare gli investimenti di ricerca e tecnologici necessari per raggiungere obiettivi ambiziosi, condivisibili e percorribili solo se attuati con le giuste tempistiche e legati a criteri realistici». 

Da ultimo il presidente di Assarmatori enfatizza il contenuto strategico del voto, in quanto un’eventuale inclusione del trasporto nel sistema ETS avrebbe comportato uno spostamento dei traffici oceanici verso porti esterni all’Unione Europea come quelli del Nord Africa. E proprio per questo, secondo Assarmatori, l’inserimento del trasporto marittimo nell’Ets dovrebbe riguardare solo i viaggi intra-Ue.
«Ora – conclude Messina – esprimiamo l’auspicio che il governo italiano e il Parlamento europeo accolgano le richieste avanzate dalla commissione del Senato e da quella Trasporti e turismo dell’Ue: la sostenibilità ambientale deve essere infatti coniugata con quella economica e sociale per poter essere perseguita sino in fondo».

Di Caterina: «Scongiurato il rischio di aumentare i costi delle Autostrade del Mare»

Anche secondo Marcello Di Caterina, direttore generale di ALIS, «l’introduzione del trasporto marittimo nel sistema ETS rischierebbe di provocare un vero e proprio back shift modale». Di Caterina ricorda pure come la sua associazione abbia «evidenziato il concreto rischio di aumentare i costi operativi per le imprese operanti nello shipping e di ostacolare la tutela della continuità territoriale con le isole nonché lo sviluppo delle Autostrade del Mare, che risultano sempre più decisive ed efficienti sul piano sociale, economico ed ambientale come alternativa al trasporto tutto strada». Il direttore di ALIS, invece, spiega come una ulteriore tassazione «comporterebbe un pesante extra costo per litro di carburante a danno quindi dei collegamenti marittimi intermodali che dovrebbero essere incentivati e non certo penalizzati rispetto ad altre modalità di trasporto». Da qui il suo auspicio di «che i prossimi lavori del Parlamento Europeo recepiscano tali proposte della Commissione e comprendano quanto l’implementazione del trasporto intermodale e delle Autostrade del Mare sia fondamentale dal momento che rappresentano l’unica alternativa sostenibile nel medio e lungo periodo».

Lundstedt: «Senza l’ETS la lotta alle emissioni non è efficace»

Martin Lundstedt, CEO del Gruppo Volvo e presidente LCV di ACEA

Una voce fuori dal coro arriva invece da ACEA, l’associazione dei costruttori europei di veicoli, secondo cui il sistema di scambio di quote di emissione potrebbe essere uno strumento politico fondamentale per la decarbonizzazione del trasporto stradale. E senza di esso, gli sforzi complessivi per ridurre rapidamente le emissioni – soprattutto nel settore del trasporto merci su strada – non possono essere efficaci. «Solo con il forte sostegno di un quadro politico che fissi un prezzo per le emissioni di carbonio, sarà possibile incoraggiare e incentivare gli operatori del trasporto commerciale a scegliere veicoli a basse e zero emissioni rispetto a quelli convenzionali alimentati a diesel», ha dichiarato Martin Lundstedt, CEO del Gruppo Volvo e presidente del Consiglio per i veicoli commerciali dell’ACEA. «Dopo tutto – ha fatto notare – gli operatori dei trasporti utilizzano i veicoli come parte della loro attività di trasporto di merci e persone. I vantaggi dell’utilizzo di veicoli a emissioni zero devono diventare chiaramente visibili per loro. Il passaggio avverrà solo se questi veicoli potranno essere gestiti in modo più redditizio e senza problemi rispetto ai veicoli a propulsione convenzionale».
Secondo Lundstedt, quindi, il parlamento europeo dovrebbe «votare per un sistema di tariffazione del carbonio coerente ed efficace, che stabilisca i giusti segnali di prezzo per eliminare gradualmente l’uso dei combustibili fossili. Ma è anche importante bilanciare attentamente l’impatto che la tariffazione del carbonio avrà sugli utenti della strada, e assicurarsi che essi abbiano un accesso diffuso alle alternative a basse e zero emissioni a prezzi adeguati».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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