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Il silenzio assordante dell’UE sui divieti di transito al Brennero

La procedure d'infrazione contro l'Austria è stata rinviata per troppo tempo. ANITA alza la voce: «Il silenzio della Commissione non può più essere accettato»

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Si fa sempre più calda la polemica sulla questione dei divieti di circolazione al Brennero. Più volte, nel corso degli anni, politici e rappresentanti delle principali associazioni di categorie tedesche e italiane a sostegno dell’autotrasporto hanno chiesto alla Commissione europea di intervenire con urgenza sull’annoso tema delle limitazioni imposte dal governo austriaco. La Commissione, però, ha inspiegabilmente sempre evitato di prendere una posizione chiara sui divieti di transito austriaci.

Ora, un documento «interno» divenuto di dominio pubblico, rivela che le Direzioni generali dei Commissari del mercato interno, dei trasporti e dell’ambiente avevano già dal dicembre 2020 raccomandato al Presidente della Commissione UE di avviare una procedura d’infrazione nei confronti dell’Austria, qualora fosse fallito un ultimo tentativo di dialogo. Cosa che, nei fatti, non è mai avvenuta.

Thomas Baumgartner, presidente di ANITA, ha tuonato forte: «Il documento dimostra senza ombra di dubbio che la Commissione UE non ha agito per far rispettare i trattati, pur essendo a ciò tenuta in qualità di custode. L’Austria ha violato sistematicamente il principio della libera circolazione delle merci con l’introduzione di  misure restrittive al transito dei mezzi pesanti».

È importante ricordare che i divieti di circolazione contestati sono principalmente il divieto settoriale che vieta il transito stradale ad alcune tipologie di merce – già bocciato dalla Corte di Giustizia UE per ben due volte negli scorsi anni – e il divieto di circolazione notturna attraverso il Tirolo, che è stato inasprito dal 1° gennaio 2021.

Baumgartner si è detto «soddisfatto nel constatare che il documento redatto dagli uffici tecnici della Commissione – finora disatteso – rispecchi quanto ANITA ha sempre sostenuto, sulla sistematica violazione delle norme europee da parte del Tirolo e dell’Austria», e invita il Governo ad adoperarsi affinché «vengano rimossi gli ostacoli ad incominciare dal divieto notturno con il pedaggio raddoppiato, che non produce nessun vantaggio ambientale ma un maggiore intasamento dell’autostrada nelle ore diurne».

ANITA ricorda che lungo l’asse del Brennero transita circa il 70% dell’interscambio in Europa e – soltanto dall’Italia – merci per circa 50 mln di tonnellate all’anno. «L’Italia – commenta l’associazione – non può più accettare che questo fondamentale asse di collegamento con il Nord  Europa venga limitato nella sua funzionalità. La procedura d’infrazione contro l’Austria è stata rinviata per troppo tempo e il silenzio della Commissione non può più essere accettato».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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