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Cambio in vista nei divieti di circolazione per i tir: dal calendario fisso al calcolo dei reali flussi di traffico

Il progetto, su cui stanno lavorando al ministero dei Trasporti, supererebbe la logica dei giorni fissi di stop nei fine settimana, per tenere conto, invece, dei dati reali di circolazione. E quindi, per esempio, rimarrebbe il divieto nei week end infuocati di agosto, ma potrebbe saltare in quelli più placidi di novembre. Ad anticiparlo a Uomini e Trasporti, in un’intervista in uscita sul numero di dicembre, è il professor Ennio Cascetta, attuale presidente di RAM

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Ma chi l’ha detto che i divieti di circolazione dei veicoli pesanti debbano valere soltanto sulla base di un rigido calendario? Se fossero scanditi non più in base ai giorni della settimana, ma in virtù dei dati di traffico potrebbero funzionare meglio. Detto altrimenti, i week end caratterizzati da una circolazione più intensa o su direttrici di traffico sensibili resterebbero off-limits, quelli in corrispondenza di scarso o moderato traffico potrebbero essere tranquillamente liberi. Non si tratta di fantasie, ma di un progetto che circola nelle stanze del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con l’appoggio delle strutture tecniche, e che quindi potrebbe trasformarsi in breve tempo in una proposta concreta. «Sulla circolazione dei Tir nei fine settimana è in atto un’ampia riflessione anche sul modello applicato in altri paesi europei come la Spagna per esempio – ha spiegato Ennio Cascetta, presidente di RAM, in un’ampia intervista rilasciata a Uomini e Trasporti che verrà pubblicata integralmente nel numero di dicembre in uscita la prossima settimana – Non credo arriveremo a una liberalizzazione indifferenziata, ma sull’analisi dei dati di traffico sulle diverse direttrici, potremmo definire un calendario più articolato, dando la possibilità ai mezzi pesanti di circolare in week end con scarso traffico, a novembre per esempio. E bloccarli in situazioni di picco, come nei fine settimana di agosto oppure su determinate direttrici ritenute più frequentate per diversi motivi».

Una soluzione che potrebbe portare vantaggi operativi a un settore che, secondo Cascetta, dovrebbe essere considerato un servizio pubblico con una politica industriale ad hoc. «Tutti si sono resi conto durante il lockdown – ha detto nell’intervista il professore con una lunga carriera nei trasporti – di come la logistica sia una funzione economica vitale per l’approvvigionamento di prodotti e materie prime per le imprese e per i cittadini. Se si fosse fermata la logistica, nei supermercati e nelle farmacie avremmo avuto gli scaffali vuoti. Abbiamo capito che la logistica è ciò che ci tiene sempre cinque giorni lontano dalla carestia perché le scorte che abbiamo durano al più cinque giorni. Per questo motivo, il trasporto merci va considerato un servizio di interesse economico generale».

Troverete l’intervista integrale a Ennio Cascetta, attuale presidente di RAM (società in house del ministero delle Infrastrutture e Trasporti), sul numero di dicembre di Uomini e Trasporti, in uscita la prossima settimana

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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