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Sicilia: le associazioni dell’autotrasporto prendono le distanze dalle proteste per il caro-gasolio

Pur condividendo le motivazioni e la rabbia che spingono alle proteste, le associazioni presenti nella Consulta regionale dell’autotrasporto si dissociano dai fermi annunciati da parte di gruppi autonomi e autisti no green pass nello stretto di Messina e nei principali porti siciliani. La Consulta: «Aspettiamo l’esito dell’esecutivo nazionale dell’Unatras»

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«Pur condividendo le motivazioni e la rabbia che spingono alla protesta (per il caro gasolio, navi e tutte le materie prime) non ne condividiamo le modalità. Le regole, anche nei fermi, vanno rispettate. Non si possono dichiarare scioperi e/o presidi non autorizzati anche perché siamo ancora in stato di emergenza a causa del Covid-19».

Lo scrivono le associazioni di autotrasportatori siciliani, in una nota a firma di Fai Sicilia, Assotrasporti, Confartigianato, Fita – Cna, Assiotrat, Alis, Anita ed Assotir. «Tutte le associazioni presenti nella Consulta regionale dell’autotrasporto, ad esclusione dell’Aias di Giuseppe Richichi – si legge nella nota diffusa dalle associazioni – prendono le distanze dalle forme di protesta annunciate da parte di gruppi autonomi e autisti no green pass nello stretto di Messina e nei principali porti siciliani».

La Consulta tiene quindi a precisare la sua posizione, che è quella di aspettare l’esito dell’esecutivo nazionale dell’Unatras, previsto per la giornata di lunedì 21 febbraio. Proprio nei giorni scorsi Unatras, al termine di un confronto definito «insoddisfacente» con la viceminsitra Bellanova, aveva infatti annunciato per oggi una riunione di coordinamento delle associazioni per «valutare e assumere iniziative necessarie e conseguenti allo stato di crisi in cui versa il settore».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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