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Una funivia delle mele eliminerà 6mila viaggi in camion in Val di Non

Il progetto di Melinda ha vinto il bando Pnrr per la logistica agroalimentare. Entro il 2024 40mila tonnellate di frutta passeranno dal trasporto su gomma alla funivia per raggiungere le celle di conservazione

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Avvicinarsi agli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 riducendo il trasporto su gomma e attivando soluzioni a minore impatto ambientale. Questo l’obiettivo alla base del progetto targato Melinda che in Val di Non dirotterà le proprie mele verso un impianto a fune totalmente dedicato, togliendo così dalle strade trentine molti camion.
Il progetto, presentato nei giorni scorsi dai vertici di Melinda alla presenza del ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, ha vinto il bando Pnrr per la logistica agroalimentare. Unica al mondo, la funivia collegherà uno degli stabilimenti del Consorzio che riunisce oltre 4 mila famiglie di melicoltori trentini con la miniera Rio Maggiore in Val di Non, dove le mele vengono stoccate nelle celle ipogee. Entro il 2024 permetterà di trasportare 40mila tonnellate di frutta evitando 12mila chilometri annui attualmente percorsi con veicoli a motore.

Il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida con Ernesto Seppi, presidente di Melinda.

Il progetto di funivia, ideato dalla stessa Melinda, ha ufficialmente vinto il bando dedicato alle migliori idee per lo sviluppo della logistica agroalimentare, classificandosi al 2° posto su un totale di oltre 100 proposte che accederanno ai fondi Pnrr. Il progetto usufruirà di un contributo a fondo perduto di poco più di 4 milioni di euro, che servirà a coprire il 40% della spesa complessiva di 10 milioni necessari per realizzare l’impianto.
«Il progetto di funivia delle mele è un esempio virtuoso di come vanno investiti i fondi Pnrr: garantisce infatti un vantaggio organizzativo, risponde alle esigenze di un territorio complesso di montagna, dimostra l’importanza di investimenti intelligenti e lungimiranti nel settore agricolo. E, cosa ovviamente non secondaria, assicura benefici ambientali per nulla trascurabili. Agli ideatori del progetto e a tutta Melinda non può che andare il nostro plauso. Siamo certi che questa iniziativa sarà da stimolo per l’intero sistema Italia» ha commentato i ministro Lollobrigida.

La “funivia delle mele” permetterà di evitare 6.000 viaggi su gomma, per un totale di 12.000 chilometri l’anno, con una significativa diminuzione delle emissioni di CO2 nella valle. Per gestire gli stessi volumi movimentati dalla nuova teleferica, durante il periodo di “stoccaggio” autunnale delle celle, sarebbero necessari 10 camion che dovrebbero effettuare complessivamente 80 viaggi al giorno, trasportando ciascuno 36 bins.

La nuova funivia avrà certamente anche ricadute in chiave turistica «Grazie a essa, potremo ben presto raccontare ai turisti la storia che c’è dietro a ognuna delle nostre mele e gli sforzi di innovazione per rendere sempre più sostenibile questa attività. Siamo certi che la visita alle ipogee diventerà uno dei punti di forza dell’offerta turistica trentina e nazionale e consentirà agli ospiti di vivere un’esperienza unica al mondo» ha aggiunti Ernesto Seppi, presidente di Melinda.

Rendering della nuova funivia.
Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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