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Maria Teresa Di Matteo è il nuovo presidente dell’Albo dell’autotrasporto

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Il Comitato Centrale dell’Albo ha un nuovo presidente. Si chiama Maria Teresa Di Matteo, è Vice Capo di gabinetto del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, che ne ha personalmente annunciato la nomina nel corso di un intervento in video effettuato sabato 18 ottobre a Fiuggi nel corso degli Stati Generali delle associazioni dell’autotrasporto. «Questa nomina – ha detto Lupi – permetterà di far entrare finalmente a pieno regime la gestione dell’Albo degli Autotrasportatori, dando le certezze che da tempo chiedete».  Il ministro ha anche ringraziato il mondo dell’autotrasporto per «la responsabilità dimostrata in questi mesi» e ha auspicato la continuità del dialogo. «La prossima settimana – ha anche annunciato – chiamerò attorno ad un tavolo le rappresentanze delle associazioni di categoria per discutere e confrontarci insieme sui contenuti della legge di Stabilità e per individuare l’utilizzo nel modo migliore delle risorse, che possano garantire la competitività. Sono certo che troveremo modalità per dare opportunità alle aziende».

Per la prima volta il ministro ha anche commentato la sentenza europea sui costi minimi: «Era una legge che affrontava con serietà una serie di esigenze di regolamentazione del vostro lavoro molto importanti – ha dichiarato –  Dobbiamo fare i conti con questa sentenza, ma è necessario, a questo punto, superarla senza indietreggiare su alcuni dei punti che erano fondamentali all’interno di quella legge, ovviamente tenendo conto delle osservazioni che l’Unione europea».

Nel corso degli Stati Generali 9 presidenti delle associazioni di categoria che compongono l’Albo (Anita, Confartigianato Trasporti, Confcooperative, Fai, Fedit, Fiap, Legacoop, Sna Casartigiani, Unitai) hanno condiviso una serie di proposte che saranno portate all’attenzione del Governo e delle Istituzioni nei prossimi giorni. Tra le misure condivise, la semplificazione normativa e burocratica, l’attenzione ai passaggi di filiera, un deciso ruolo dell’Albo come organismo di controllo e verifica della regolarità delle imprese, grazie alla interoperabilità con le banche dati istituzionali, la definizione di misure per lo sgravio del costo del lavoro, programmi di formazione specifici per le Forze dell’Ordine.

L’incontro è stato invece disertato da CNA-Fita che con un comunicato a firma del presidente Cinzia Franchini ha chiarito di non voler intervenire «a dibattiti o a costruzioni comunicative studiate per amplificare proposte preconfezionate chissà con chi e non condivise», aggiungendo che «l’Albo e il suo Comitato Centrale non sono il luogo per elaborare la politica del settore». Rispetto al ruolo dello stesso Albo, Franchini ha precisato che dovrebbe «gestire efficientemente, a differenza di quanto accade ora, l’ordinaria amministrazione», mentre «negli ultimi dieci anni, è stato trasformato in una stazione appaltante progetti di comunicazione e formazione, trascurando e pasticciando con attività ben più importanti e anche banali come lo stesso pagamento delle quote annuali». La presindente di CNA-Fita ha poi lamentato il fatto che «all’interno dello stesso Comitato Centrale non vi sia una reale rappresentazione del peso specifico delle Associazioni componenti, tutte equiparate, rendendo il Comitato stesso l’emblema di un voto capitario affidato ai lobbisti di sempre».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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