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Sciopero in Francia: muro contro muro autisti-imprese sui 100 euro di aumento

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Prosegue l’agitazione degli autisti dipendenti dell’autotrasporto francese. Lo sciopero è iniziato domenica sera e sta interessando un po’ tutte le regioni, anche se non ci sono notizie di situazioni “calde”.
Ieri sera si pensava che la vicenda si sarebbe sbloccata già stamattina, con un incontro tra le organizzazioni sindacali dei vettori e quelle delle imprese, programmato presso una sede del ministero del Lavoro, ma la cosa è sfumata perché i rappresentanti delle imprese hanno disertato la riunione.
La FNTR, una delle associazioni delle aziende dell’autotrasporto, ha spiegato l’atteggiamento tenuto. «Di fronte a richieste come quelle dei sindacati è impossibile qualsiasi confronto – ha dichiarato Nicolas Paulissen della FNTR – perché testimoniano una visione del settore e del momento economico completamente lontani dalla realtà. Ed è da stigmatizzare la mancanza di un quadro di riferimento condiviso che consenta di avviare una discussione seria e argomentata. Ciò che domandano i sindacati rappresenta una rivalorizzazione del carico salariale di circa il 5%, mentre da parte nostra pensiamo che si possa arrivare a una percentuale tra l’1 e il 2%. Perché bisogna sapere di che cosa si tratta: se si sceglie di concedere gli aumenti richiesti dai sindacati vuole dire che si va a tagli occupazionali, se si segue la nostra strada, si garantisce il lavoro a tutti».
D’altra parte c’è chi critica le aziende per la loro chiusura. Il sottosegretario ai Trasporti del governo Valls, Alain Vidalies, ha sottolineato come sia incomprensibile che gli autisti non vedano riconosciuto alcun aumento da oltre due anni. I sindacati da parte loro ripetono le argomentazioni alla base dello sciopero: almeno 100 euro al mese di aumento del potere di acquisto degli autisti, la tredicesima mensilità e una riorganizzazione delle tabelle salariali in cui oggi quattro delle cinque categorie hanno livelli d’ingresso inferiori allo Smic, il salario minimo previsto dallo Stato.
In questa situazione aumentano le possibilità che l’agitazione assuma carattere più aspro (anche se finora i toni sulla strada sono rimasti pacati). Qualche tensione di più è stata rilevata nella regione del Nord (confini con il Belgio), a Chambery, il cui nodo viario può interessare i flussi alpini con l’Italia) e a Bordeaux, dove è stata bloccata l’autostrada.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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