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Sospesa la protesta siciliana di Aias e Forconi in calendario per l’11 marzo prossimo

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Il Movimento dei Forconi e l’Associazionedegli Autotrasportatori Siciliani Aias hanno sospeso il programmato fermoregionale dei servizi di autotrasporto annunciato per lunedì 11 marzo; nessunblocco della circolazione dei camion, ma solamente “punti disensibilizzazione sulle strade”. I rappresentanti del movimento sottolineanoperò che il fermo è solo rinviato.
Nei giorni scorsi il consigliere comunale di Incontriamoci, Gino Puccia, avevascritto al governatore della Sicilia, Rosario Crocetta e al sindaco diVittoria, Giuseppe Nicosia, per chiedere di scongiurare lo svolgimento di unevento che avrebbe messo nuovamente in ginocchio l’intera isola. Puccia, haraccolto il timore di decine di concessionari, commercianti e produttori agricoliche operano quotidianamente all’interno del mercato ortofrutticolo di contradaFanello, secondo i quali il verificarsi di uno sciopero a scala regionalesarebbe la fine per l’economia dell’intera isola. I danni per il mercato diVittoria e l’intero settore agricolo isolano sarebbero deleteri.
Le associazioni organizzatrici ci tengono a precisare che non hanno«intenzione di creare disagio ma di manifestare tutto il nostro disappuntoperché non ne possiamo più di una politica inconcludente e litigiosa,capace di darsi sulla voce l’un l’altro, di pensare ai massimi sistemi perdendodi vista quel che invece drammaticamente è sotto gli occhi di tutti: in questanostra Italia la fame avanza e il malcontento cresce». 
Peraltro Mariano Ferro, fondatore del movimento dei Forconi,specifica che i presidi in tutte le province della Sicilia, devono avere una«connotazione solo informativa: faremo volantinaggio, parleremo con chi vorràascoltarci. Per venti giorni andremo avanti così, per dare il tempo allapolitica nazionale e regionale di dare risposte concrete a domande sempre piùconnotate dal dramma del bisogno. Ma se entro fine mese queste risposte,certe, concrete e subito esigibili, non arriveranno, allora la musica cambierà». 
Un passo indietro è stato invece fatto già la settimana scorsa da Aitras,Assiotrat e TrasportoUnito che hanno dichiarato espressamente di nonpartecipare al fermo «rimanendo comunque in stato di agitazione inattesa dell’insediamento del governo nazionale e rassicurando gli agricoltoriche potranno continuare a spedire le loro merci». In pratica, c’è pienacondivisione sulla ragioni che muovono la protesta, ma viene giudicatoinopportuno il momento, visto che di fatto manca un governo cuiindirizzare le rivendicazioni. Proprio per questo da parte di questeassociazioni viene rivolto un invito a quelle già sul piede diguerra di spostare in avanti la protesta, magari prima dell’estatee quindi con un esecutivo già insediato.

 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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