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Trieste, il nuovo commissario avvia la costruzione del molo ottavo: nuova banchina, piattaforma logistica, terminal Ro-Ro e stazione ferroviaria

Antonio Gurrieri, nominato commissario nei giorni scorsi da Salvini, ha avviato il dibattito pubblico sulla nuova infrastruttura che costerà 316 milioni di euro e consentirà allo scalo giuliano di stare al passo con i concorrenti in un momento di incertezze geopolitiche e crisi internazionali. L’Authority sosterrà la costruzione con 207 milioni, il resto sarà versato da soci privati: Hhla-Plt, Icop e logistica giuliana. Dopo il confronto pubblico, si aprirà la fase autorizzatoria, mentre i lavori inizieranno nella prima parte del 2026 e dovrebbero durare 2 anni e mezzo

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Il porto di Trieste avvia il dibattito sul molo ottavo, il nuovo terminal che costerà circa 316 milioni di euro e che porterà lo scalo giuliano alla stregua dei porti concorrenti di Capodistria e Rijeka in un momento difficile per i traffici internazionali messi a dura prova delle guerre in Medioriente e dalla minaccia di chiusura dello stretto di Hormuz. “Opere di questo livello ce ne sono soltanto due – ha detto il commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale Antonio Gurrieri – ma non sono strutturali: la diga di Genova e la darsena di Livorno. Il Molo ottavo ci permette di presentarci anche all’estero, perché noi abbiamo concorrenti esteri. Quindi si muove Capodistria (Slovenia), si muove Rijeka (Croazia), ci stiamo muovendo anche noi. Oggi possiamo dire che grazie anche agli investitori privati internazionali possiamo offrire un porto che risponde, pur nelle crisi internazionali e geopolitica, con una pillola di ottimismo per gli operatori non solo nel porto, ma anche le industrie e gli operatori economici delFriuli Venezia Giulia”. 

La nuova opera e il cofinanziamento

Il Molo ottavo, nuova parte del Porto di Trieste, costerà circa 316 milioni, con una partecipazione pubblica (Autorità portuale) di 207 e privata (Hhla-Plt Italy, Icop, Logistica giuliana) per altri 109. L’opera prevede la costruzione della nuova banchina (420 metri di lunghezza per 53 di larghezza) in continuità della Piattaforma logistica Trieste (Plt), affiancata da un nuovo terminal Ro-Ro, e da una nuova stazione di snodo ferroviaria.

Così il percorso del dibattito pubblico

Il dibattito pubblico, previsto dal nuovo codice degli Appalti quando le opere superano i 200 milioni di valore, sarà gestito da una società esterna e indipendente, Avventura Urbana Srl, specializzata in percorsi partecipativi. E’ stato aperto un sito ufficiale (www.dpmoloottavotrieste.it) che raccoglierà tutte le osservazioni e proposte da cittadini privati, comitati e associazioni di cittadini, associazioni di categoria, operatori economici ed enti pubblici. Sono, inoltre, previsti quattro incontri pubblici on-line: il 1° luglio la presentazione del progetto, l’8 luglio domande e discussione su mobilità urbana, il 15 su aspetti ambientali, e il 23 luglio su ricadute economiche e occupazionali. Previsti, inoltre, tre tavoli tecnico-istituzionali: il primo con i terminalisti e operatori portuali; il secondo con associazioni e soggetti interessati agli aspetti ambientali; il terzo con altri soggetti. 

Complessivamente il percorso si articolerà in 30 giorni per verifica documentale e lancio del percorso; 60 per la raccolta delle osservazioni dal pubblico (che non sono vincolanti); 30 per la redazione della relazione conclusiva da parte del coordinatore del dibattito; 60 giorni per la presentazione da parte dell’Autorità portuale del documento conclusivo sulle decisione assunte relative ai temi emersi.

Finito questo percorso si proseguirà con la conferenza dei servizi, successivamente con la Valutazione di incidenza ambientale al ministero, poi con l’approvazione del Consiglio superiore dei lavori pubblici: entro la prima parte del 2026 dovrebbero iniziare i lavori per i quali la durata è prevista in due anni e mezzo.

Attenzione alla crisi Mediorientale: avere più di una soluzione per Trieste

Nell’avviare l’iter di costruzione della nuova infrastruttura, Guerrieri è intervenuto anche sulle crisi internazionali in Medioriente. “Siamo particolarmente attenti a tutte le dinamiche che si stanno svolgendo, per avere più di una soluzione – ha detto – Siamo stati resilienti anche quando era chiuso Suez ma dobbiamo essere attenti per creare gli antidoti necessari”. Anche Alessandro De Pol, Direttore generale dell’Agenzia Marittima Triestina ricorda quel che successe quando venne chiuso Suez e sottolinea che “se l’influenza sul porto di Trieste da un eventuale blocco di Hormuz nel breve-medio periodo sarebbe risibile, nel lungo periodo si andranno a cercare altri fornitori e questo porterebbe a un aumento del prezzo del petrolio” visto che quello “è l’unico passaggio marittimo verso il Golfo Persico”.

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