La digitalizzazione del trasporto avanza e investe pure il momento dei controlli. È partita nei giorni scorsi una prima sperimentazione delle procedure previste dal Regolamento europeo eFTI rispetto all’uso di informazioni elettroniche nel trasporto merci, mirata per un verso a testare il funzionamento dell’e-CMR (la lettera di vettura elettronica) e per un altro a verificare la documentazione elettronica tramite l’applicazione pilota sui traffici Italia-Austria, sfruttando il collegamento con il nodo nazionale «eFTI Gate Italy», interoperabile con le stesse piattaforme europee. E proprio per questo è stata scelta Verona come contesto, coinvolgendo la locale polizia stradale la polizia municipale con il coordinamento del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con il supporto di Ram Spa e con il partner tecnico Circle Group.
L’esito del test è stato applicato in particolare rispetto a un autista, sottoposto a verifica dopo essere stato coinvolto in un incidente nei pressi di Verona Nord. E qui sono state appurate diverse irregolarità. Innanzi tutto, gli agenti hanno verificato che non aveva inserito la carta tachigrafica durante la guida, né aveva osservato il tempo di riposo imposto dalla normativa. Due infrazioni che sono state punite con 900 euro di sanzione, decurtazione dalla patente di 10 punti e sospensione della stessa patente da 15 giorni a tre mesi. In più, è anche emerso che l’autista alla guida del camion non era legato da un rapporto di lavoro dipendete con l’azienda proprietaria del mezzo. Un’evenienza che ha indotto gli agenti a sottoporre il caso all’attenzione dell’Ispettorato del Lavoro affinché svolgesse un apposito controllo in azienda.