Gli autotrasportatori di mezza Europa alzano gli scudi contro il riposo lungo in cabina e chiedono una posizione chiara della Commissione europea sul tema della carenza di aree di sosta. Si scagliano contro la proposta contenuta nello studio presentato nelle scorse settimane da Esporg (e raccontato da Uomini e Trasporti in questo articolo che fa parte dell’ultimo numero della rivista dedicato proprio alla carenza delle aree di sosta sicure in Italia e in Europa) con il quale l’European secure parking organisation propone di allentare il divieto del riposo lungo in cabina, proprio a causa della difficoltà di trovare e costruire parcheggi idonei alla sosta.
La nota, emanata a fine giugno, porta la firma delle maggiori associazioni dell’autotrasporto europeo riunite nella piattaforma CRTO (Common Road Transport Office) che rappresenta la tedesca BGL (Bundesverband Güterkraftverkehr Logistik und Entsorgung e.V.), la francese FNTR (Fédération Nationale des Transports Routiers), la NLA che riunisce le aziende di Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia, la belga FEBETRA e l’olandese TLN.
No al riposo settimanale in cabina
“Pur apprezzando sinceramente gli sforzi compiuti dalla Commissione Europea per migliorare la situazione disastrosa delle aree di sosta in Europa – si legge nel comunicato – sconsigliamo fortemente la proposta contenuta nello studio, che prevede la possibilità per gli autisti di trascorrere il riposo settimanale regolare nella cabina del camion, se effettuato in un’area di sosta classificata come “platino” o “oro”.
Una vita da nomadi
La Corde di Giustizie Ue ha annullato l’obbligo di rientro del veicolo ogni 8 settimane nel Paese di origine, così gli autotrasportatori in Europa si possono trovare nelle condizioni di passare molto tempo lontano da casa. “Lo studio commissionato dalla Commissione – continua la nota – considera ora la possibilità di allentare il divieto di trascorrere la notte in cabina durante il periodo di riposo settimanale regolare. Alla luce dell’intensa concorrenza nel settore e della persistente carenza di conducenti, la Commissione deve inviare un messaggio chiaro, migliorando le condizioni di lavoro degli autisti e proponendo un’applicazione più efficace del Pacchetto Mobilità. Vogliamo attrarre nuovi conducenti verso una professione dignitosa, non verso una vita nomade passata sulle strade d’Europa”.
Quindi, in attesa che la Commissione Ue presenti il rapporto finale al Consiglio e al Parlamento Europeo sulle aree di sosta, alla luce dello studio, le maggiori associazioni in Europa “invitano tutti gli attori coinvolti a considerare con attenzione il tema della carenza di aree di sosta con standard di confort adeguato”.