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Cambia il pedaggio per i camion in Germania: aumenti in vista

Il sistema di tariffazione tedesco includerà dal 2024 un sovrapprezzo CO2 e un ulteriore incremento legato a fasce orarie critiche (come ore di punta o esodi estivi). Inoltre, dal luglio 2024 pagheranno il pedaggio anche i veicoli tra le 3,5 e le 7 ton, mentre a partire dal 2026 i veicoli elettrici perderanno l’attuale esenzione. Critiche le associazioni di categoria

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Sta per cambiare, e forse molto profondamente, il sistema di pedaggio in Germania. Lo scorso 3 maggio il governo federale tedesco ha approvato un emendamento alla legge che definisce il pagamento dei transiti autostradali, facendo propria una direttiva comunitaria secondo cui per l’addebito dei costi esterni da inquinamento atmosferico e acustico può non essere più riferito a valori massimi, ma a valori di riferimento, che possono essere incrementati dai singoli Stati laddove nel loro territorio risultino più alti. 

L’emendamento, non ancora approvato definitivamente, prevede l’introduzione dal 1° gennaio 2024 di un sovrapprezzo CO2di 200 euro per ogni tonnellata di CO2 emessa dai camion. Da questa sovrattassa sarebbero esentati i veicoli a zero emissioni, ma soltanto fino al 1° gennaio 2026, mentre dal 2025 dovrebbero versare comunque il 25% dell’attuale tassa sul clima. Quindi, la novità rispetto all’attuale normativa riguarda la fine dell’esonero dal pedaggio per i veicoli elettrici a partire dal 2026.

Infine, ulteriore novità di rilievo riguarda l’assoggettamento a pedaggio dei veicoli da 3,5 a 7,5 tonnellate a partire dal luglio 2024.

La cosa particolare è che il pedaggio sarà il risultato della sommatoria di più voci, che cambieranno in relazione al veicolo e alla sua classe ambientale. Così, per esempio, un veicolo pesante tra le 12 e le 18 tonnellate, di classe di emissione 5, pagherà un pedaggio di 3,6 cent/km per i costi di infrastruttura, di 0,1 centesimi per i costi di inquinamento atmosferico e 1,6 centesimi per i costi di inquinamento acustico. Ma questi valori potrebbero subire, in particolari fasce orarie (per esempio, nelle ore di punta o negli esodi estivi) e rispetto a infrastrutture particolarmente congestionate.

Il governo tedesco ha già anticipato che utilizzerà le maggiori entrate pubbliche – che passeranno dagli attuali 7,6 miliardi di euro a circa 8,3 miliardi – per migliorare le infrastrutture, in particolare quelle ferroviarie, che soffrono al momento maggiori difficoltà. 

La riforma non è stata molto gradita dalle associazioni di categoria. Secondo BGL le modifiche normative rischiano in alcuni casi di raddoppiare i pedaggi, senza fornire un aiuto concreto in termini di clima, mentre invece sarebbe auspicabile «una graduale introduzione del pedaggio CO2 dal 2025».

Anche l’associazione di categoria HDE respinge il contenuto dell’emendamento nella forma attuale perché teme che renda più costosi i servizi logistici, anche perché almeno su molte missioni è ancora impossibile riuscire a utilizzare camion con trazione alternativa o far salire le merci su un treno.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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