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Niente cuccette sul traghetto Livorno-Olbia: gli autotrasportatori si ribellano

Nonostante le prenotazioni, una trentina di camionisti in partenza dal porto toscano verso la Sardegna si sono ritrovati di notte senza posto per dormire. Romina Mura (PD): «Occorre l'intervento dell'Autorità di regolazione dei trasporti»

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Arriva l’estate e ancora una volta si assiste a un episodio inqualificabile di discriminazione nei confronti di autotrasportatori professionisti. Come era già successo a metà aprile, una trentina di autotrasportatori in partenza dal porto di Livorno e diretti a Olbia a bordo di un traghetto della Moby si sarebbero trovati senza cuccetta, nonostante la prenotazione effettuata dagli uffici commerciali delle aziende per cui lavorano (fonte Unione Sarda).

Gli autisti si sarebbero visti negare l’assegnazione di una cuccetta per la traversata notturna, con al loro posto solo la disponibilità di poltrone o il passaggio ponte.
Ci sono stati momenti di tensione con i rappresentanti della compagnia marittima, anche perché i conducenti, ormai esasperati da una situazione che si protrae da mesi, sono evidentemente stanchi di essere trattati come passeggeri di serie B rispetto agli altri viaggiatori e costretti a viaggiare in condizioni difficili senza poter riposare in vista delle tante ore di guida in Sardegna o lungo la penisola. A questi disagi vissuti nella stagione primaverile (ma anche nella scorsa estate) vanno aggiunti quelli sofferti nei periodi peggiori della pandemia, in cui i trasportatori avevano denunciato di aver viaggiato in quattro in una cuccetta, nonostante le norme sanitarie sull’assembramento.

Su questa brutta vicenda è nuovamente intervenuta anche Romina Mura (PD), presidente della commissione Lavoro alla Camera: «Poiché non sono servite le denunce pubbliche della categoria né la risonanza avuta dal trattamento discriminatorio subito dai camionisti – ha accusato – è necessario l’intervento dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART), che deve verificare se queste possono essere definite ‘condizioni minime di qualità dei servizi di trasporto’ e se sono rispettati i contenuti minimi dei diritti degli utenti».
«Ho già dovuto esprimere tutta la mia indignazione per il trattamento riservato a questi lavoratori – ha sottolineato la parlamentare – ma devo constatare che ci sono compagnie di navigazione che ritengono di poter ignorare i diritti dei passeggeri, che non dipendono certo dal loro status di turisti o lavoratori. Per cui – conclude Mura – non resta che chiedere agli organi preposti di intervenire tempestivamente e con rigore».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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