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Scania. Un 2023 da record

Quello che da poco si è chiuso è stato un anno ricco di soddisfazioni per Scania in Italia. I veicoli immatricolati sono stati 3.500 (+20% sul 2022), pari al 14,1% di quota di mercato. Numeri mai così alti dal 2008. E anche la rete sta bene, come testimoniano le 3.900 consegne e l’apertura di tre nuovi dealer

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È stato un anno significativo quello che si è appena concluso per Scania in Italia. Nonostante il lieve rallentamento dell’economia e qualche strascico legato ancora alle difficoltà produttive del biennio precedente, nel 2023 il Grifone ha chiuso con cifre da record: 3.500 immatricolazioni e 3.900 consegne alla rete. Numeri che, come ha sottolineato Daniel Dusatti, direttore vendite trucks del marchio svedese, in occasione della tradizionale conferenza stampa di bilancio di fine anno, «non si vedevano dal 2008, ovvero da prima dell’inizio della crisi finanziaria». Certo, anche il mercato dei veicoli pesanti ha girato bene, salendo fino a 25.000 unità, ma in percentuale il marchio del Grifone è cresciuto cinque punti in più, anche grazie a una «coda di ordini accumulati in passato». Ma soprattutto, per il sesto anno consecutivo Scania si è confermata il primo brand estero nel nostro Paese, con una quota di mercato che è arrivata a pesare per il 14,1% (dal 13,1% del 2022).

Anche su scala europea e mondiale l’andamento è stato positivo. L’obiettivo è raggiungere la quota di 100.000 veicoli prodotti (attualmente Scania si trova a poco meno di 99.000 unità), obiettivo che probabilmente diventerà più vicino verso la fine del 2025, quando in Asia vedrà la luce un nuovo stabilimento produttivo. «Quello asiatico è mercato in grande espansione ed è altamente strategico», ha confermato il presidente e amministratore delegato di Scania Italia, Enrique Enrich. «La nostra capacità produttiva è destinata ad aumentare proprio grazie all’apertura del futuro impianto, che servirà a liberare la capacità produttiva degli impianti europei. Oggi, infatti, il mercato asiatico viene coperto tramite prodotti in arrivo dall’Europa».

Ma, tornando al nostro Paese, gli straordinari risultati raggiunti sono anche il frutto di un gioco di squadra tra le diverse aree di business. Nel settore del service, ad esempio, la crescita della rete ha tenuto il passo di quella del circolante. Il suo perimetro, come sottolineato da Andrea Carrolli, direttore della rete, si è allargato con tre nuovi ingressi nel 2023: la Bimotor a Torino dedicata, con un’anima service, ai motori marini, la Motortec a Bolzano e l’Officina Turbocar a Cattolica (Rimini). I tre nuovi centri vanno così a unirsi a un network composto da 18 concessionari truck, 2 per i motori marini e 112 officine. Una crescita che ha viaggiato di pari passo anche con l’alta diffusione dei contratti di manutenzione (ad oggi ne sono stati attivati 12.400, con un tasso di penetrazione sulle vendite del 75%) e con i servizi di assistenza disponibili, anche a distanza. Citiamo, ad esempio, i servizi On-Site che evitano di far spostare il veicolo in officina, effettuando la manutenzione direttamente nelle case delle aziende all’interno di specifiche aree dedicate. Infine, bene anche i numeri legati ai servizi finanziari e assicurativi: nel 2023 sono stati attivati contratti di leasing per un importo superiore ai 250 milioni di euro, mentre i contratti di assicurazione in essere si attestano intorno ai 12.000, di cui quasi la metà (5.600 polizze) riguardano la copertura Kasko.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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