«Se puoi sognarlo, puoi farlo» diceva il genio delle favole Walt Disney. E se non fossero solo le favole a raccontarci questo mantra, ma lo confermasse anche la scienza? Esiste infatti una disciplina che combina i principi della fisica quantistica e delle neuroscienze e che consente di influenzare la realtà per far accadere le cose. Stiamo parlando della leadership quantica, «un innovativo e per certi versi rivoluzionario modello imprenditoriale che cambia la prospettiva della realtà» spiega l’ingegner Domenico Signorini, fondatore insieme al professor Gioacchino Pagliaro del Quantum Leadership Activism, prima associazione italiana a diffondere in Italia questa prospettiva che, se applicata, è in grado di portare notevoli benefici in tutti i settori di business, incluso il campo dell’autotrasporto. «Per il 95% del tempo – prosegue Signorini – agiamo con quella che definiamo “mente ordinaria o biografica”, seguendo schemi e pensieri abitudinari e ripetitivi, di fatto guidati da una sorta di pilota automatico. Per tutto ciò che ci è familiare applichiamo gli stessi modelli; tutto ciò che è nuovo, invece, rappresenta un problema. È anche qui che interviene la leadership quantica aiutandoci ad aprire la mente, a dare spazio alla creatività e al pensiero laterale. Volendo semplificare al massimo, ci permette di vedere l’ostacolo non più come insormontabile, ma semplicemente come una possibilità tra tante, e utilizzando l’azione mentale dell’Intenzionalità Creatrice ci permette di scegliere la possibilità migliore e influenzare quantisticamente la realtà per la sua realizzazione». Ma come si combina la leadership quantica con il settore dei trasporti?
A spiegarcelo è Roberta Cippà Cavadini, CEO della Cippà Trasporti –azienda attiva nel Canton Ticino e in Italia nel trasporto merci, logistica e operazioni doganali –,membro del direttivo nazionale di Spedlogswiss, associazione degli spedizionieri svizzeri e una delle pioniere della disciplina nel settore logistico. Roberta Cippà è infatti quella che si può definire una “leader quantica”, ossia «un manager che si sente di poter e voler utilizzare lo strumento dell’intenzionalità creatrice per raggiungere determinati obiettivi che non sono fini a se stessi, ma che portano a un maggiore benessere per tutti».
Come è nato il suo interesse per questa disciplina?
Ho sempre creduto che le cose, se davvero lo si vuole, alla fine accadono. Mi sono approcciata alla leadership quantica un po’ per curiosità, un po’ per necessità. Anni fa mi sono trovata nella situazione di dover gestire un team di persone senza sapere davvero come fare. Così ho iniziato a studiare, a formarmi e, da appassionata di fisica quantica, qualche tempo fa mi sono ritrovata a leggere alcuni post del Quantum Leadership Activism. Con la collega Laura Galimberti ho deciso di partecipare a un loro incontro e in quella occasione ho scoperto che c’era una risposta scientifica a quello in cui io avevo sempre creduto. Mi rendo conto che per molti possa sembrare qualcosa di molto astratto, ma in realtà gli effetti sono molto concreti.
Un esempio?
Poniamo che l’obiettivo sia aumentare il fatturato. L’approccio della leadership quantica ci spinge a una visione più ampia, a interpretare quell’aumento di fatturato non solo come una maggiore ricchezza di cui godere personalmente, ma come utili da reinvestire per il benessere dell’azienda e della comunità.
Quali vantaggi ha portato questo approccio nella sua azienda?
Non abbiamo ancora attuato in maniera strutturata l’approccio della leadership quantica, ma da anni in Cippà Trasporti lavoriamo per il benessere dei dipendenti cercando di comprendere le loro esigenze. Abbiamo percorsi di coaching e piani di crescita personalizzati perché crediamo che sia fondamentale motivare le persone, dare loro una progettualità. E i benefici sono evidenti: si è più propensi al problem solving e a far accadere le cose. Anche dal punto di vista manageriale l’approccio è differente: è finita l’era del capo che cala le decisioni dall’alto. Si decide insieme, ognuno deve poter mettere una parte di sé. Oggi in Cippà non abbiamo un capo, l’amministratore delegato fa da facilitatore del gruppo dei manager. Si costruisce insieme quello che serve per l’azienda e poi ognuno lo porta all’interno della propria area.
Lei si è definita «una stratega il cui compito è quello di portare l’azienda nel futuro». Vede già, quindi, come sarà questo futuro?
Prevedere il futuro è impossibile, ma nel nostro settore siamo sempre in contatto con aziende diverse, dalla piccola realtà alla multinazionale che hanno bisogno di spostare merci, siamo abituati a lavorare con il mondo e a non stare nel nostro piccolo angolino. Se sappiamo osservare, quindi, abbiamo più possibilità di prevedere i grandi cambiamenti in atto. Dal mio punto di vista, una delle grandi sfide sarà la digitalizzazione, ma trasformare un’azienda, soprattutto una PMI, con 56 anni di storia alle spalle in un’impresa digitale non è così scontato, serve trovare i partner giusti. È però fondamentale semplificare determinate procedure per guadagnare tempo da reinvestire nell’interazione con gli stakeholder. Dobbiamo concentrarci su come essere davvero utili ai clienti, ai fornitori e a noi stessi. Oggi non basta più trovare il trasporto migliore al costo migliore, dobbiamo fare di più, dare più valore a quello che facciamo, anche se spesso ce ne dimentichiamo. Solo in questo modo sarà possibile rendere più “sexy” il settore. Cosa che nel mondo dei trasporti non è la più scontata. Facciamo un esempio: i camion che utilizziamo noi sono quelli che usano anche gli altri, quindi affinché la scelta dei clienti ricada su di noi bisogna fare qualcosa di diverso, bisogna avere un approccio diverso.
E la leadership quantica può essere l’approccio giusto?
Questo modello può essere applicato in qualsiasi azienda, che faccia trasporti o altro, perché il principio che sta alla base, cioè il benessere delle persone che interagiscono con l’azienda e più in generale della collettività, vale per tutti. Guardando allo specifico nel settore dei trasporti, però, questo approccio porta notevoli benefici non solo a livello manageriale, ma anche per gli autotrasportatori. Lo strumento della leadership quantica e della meditazione permette di cambiare prospettiva, di visualizzare l’obiettivo come già raggiunto, di trovare soluzioni ai problemi. Di conseguenza, si aumenta la concentrazione e si riduce lo stress legato ai viaggi molto lunghi, facendo così diminuire anche rischi e incidenti. Ma non è tutto: la meditazione consente di avere maggiore consapevolezza di sé, maggiore motivazione.
Una curiosità: la leadership quantica può aiutare anche le donne a integrarsi nel settore?
Non ci sono preclusioni, questo approccio è inclusivo e alla pari, donne e uomini ne beneficiano. Per quanto riguarda invece la presenza femminile nel settore, bisogna ammettere che oggi la situazione è molto differente rispetto a quarant’anni fa, quando iniziai a lavorare. All’epoca non c’erano donne con ruoli operativi, io stessa iniziai dalla contabilità, per scelta di mio padre. La logistica non era un posto per donne. Oggi in Cippà Trasporti il 40% dei collaboratori sono donne, anche con ruoli operativi. Il problema, dal mio punto di vista, è che mancano donne ai vertici più alti, tra i quadri. È inevitabile che ricoprire certi ruoli comporta un impegno non indifferente e per quanto noi donne desideriamo riuscire bene in tutto, non è facile, qualcosa occorre sacrificare. Personalmente ho fatto una scelta di cui non mi pento, ma spesso mi sono chiesta se sia davvero il mondo economico che non ce lo permette o se siamo noi donne a non avere interesse verso certi ruoli. A questa domanda ancora non ho trovato risposta.
Anche io volevo il camion