L’amico trasportatore di questo mese è un simpatico ragazzo appassionato del suo lavoro di conducente – il che mi rallegra, data la scarsità attuale di autisti giovani che decidono di intraprendere la professione. In particolare, Marcello Bonifacio, classe 1999, 25 anni appena compiuti, è nato ad Altamura, in provincia di Bari e ha cominciato giovanissimo, sei anni fa, a portare merci lungo le strade italiane per conto della Ciccimarra Trasporti, un’azienda della sua città natale specializzata nella movimentazione di prodotti sfusi destinati all’alimentazione umana.
Il locale che ci segnala, il Ristorante Medmea di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, ha una certa notorietà anche televisiva e Marcello mi conferma l’eccellenza del cibo e del servizio. «L’ho scoperto con il solito passaparola tra colleghi – mi racconta – e mi sono trovato subito bene. Ha un menu saporito e molto vario, anche di pesce, e fa pure la pizza. E soprattutto hanno modi gentili e un approccio molto amichevole e comunicativo col cliente». Bonifacio aggiunge che la posizione vicina alla E45 costituisce un plus per i trasportatori che passano da quelle parti.
«Come piatto forte fanno una specialità calabrese deliziosa – continua Bonifaci – la famosa ‘stroncatura allo stoccafisso’ (o per dirla in dialetto struncatura cu piscistoccu – NdR)». Si tratta di un primo, originario della Piana di Gioia Tauro, fatto con una pasta tipica calabrese condita col sugo del merluzzo nordico e dal sapore deciso, piccante e avvolgente. «Ma il ristorante – avverte Marcello – lo fa con qualche accorgimento loro, originale, e lo serve in una caraffa di coccio tagliata a metà. Una squisitezza».
RISTORANTE MEDMEA
Per parlare un po’ del ristorante Medmèa ho fatto così due chiacchiere con Antonino Quaranta, uno dei gestori del locale che porta avanti l’esercizio insieme ai fratelli Andrea e Fabio, dopo che il padre Giuseppe aveva lo avviato nel 2006. «Il nome Medmèa – mi spiega – era quello che aveva Rosarno quando era governata dagli antichi Greci. Facciamo cucina tipica italiana, ovviamente virata sulla nostra Regione e quindi con quella piccantezza data dalla ‘nduja, che è un po’ il nostro marchio di fabbrica». Da Medmèa i trasportatori possono scegliere un menu fisso composto da un abbondante primo, secondo, contorno e acqua per circa 16 euro, con il caffè e l’amaro offerti (attenzione, l’amaro se dovete guidare lasciamolo lì, mi raccomando).
Tra le pietanze proposte segnalo strozzapreti con salsiccia e cipolla di Tropea, pennette alla saracena, linguine zucchine e gamberi, spezzatino con nero di Calabria e ancora stoccafisso arrosto, oltre alla già citata ‘stroncatura allo stoccafisso‘.
Nessun problema per il parcheggio, che può contenere fino a 50 camion, e ci sono anche le docce per i lavoratori della strada, al costo di 1 euro.
«I camionisti che ci vengono a trovare – mi dice Antonino – trovano un posto sereno e rilassante. Ormai ci conoscono da anni e siamo sempre pronti a scambiare un po’ di opinioni e farci quattro risate». Un bell’ambiente, insomma, dove il mangiare si accompagna alla buona compagnia.
Mi sa che li andrò a trovare…
testo