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Trattoria Veranda Barabasca | Fiorenzuola d’Arda (PC)

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Giovanna Rabbiosi, meglio conosciuta come La Gio.

La trasportatrice che ci suggerisce oggi il locale dove sostare per rifocillarsi e rilassarsi un po’ si chiama Giovanna Rabbiosi, anche se tutti la conoscono come “La Gio”. Nata a Morbegno (Sondrio), ha da poco compiuto 57 anni e ha cominciato a fare l’autista di autocarri piuttosto tardi, in età adulta, 18 anni fa. Un mestiere che ha voluto con grande determinazione, fin da quando il padre la portava in giro da piccola con il suo camion. Purtroppo, nella vita di Giovanna c’è anche una tragedia: la scomparsa del fratello maggiore a soli 20 anni, investito proprio da un veicolo pesante. Nonostante il dolore, Giovanna voleva comunque “guidare il camion”, anche se suo padre era contrario. Finite le scuole, sposata a 20 anni e poi separata, Giovanna ha aspettato che le sue due figlie crescessero e poi ha deciso di riprendere il suo percorso, conseguendo la patente C a 39 anni e la E a 48 anni. Ora è riuscita a coronare il suo sogno e lavora per il Gruppo Maganetti di Tirano, in provincia di Sondrio, guidando in compagnia del suo fedele cagnolino.
Tra i tanti ristoranti frequentati da Rabbiosi, la scelta cade sulla trattoria Veranda Barabasca, a Fiorenzuola d’Arda. «É una locanda/albergo che è stata presa in gestione da una famiglia di origine albanese circa due anni fa – mi spiega – L’hanno completamente ristrutturata e oggi è veramente un bel posto, con una grande scelta di piatti e prezzi molto competitivi. È molto comoda perché è attaccata all’autostrada. Lì prendo spesso l’arrabbiata, l’aglio, olio e peperoncino, il pesce. E poi sono gentili, è una famiglia molto unita. Del resto alle 7 di sera è già tutto pieno, qualcosa vorrà dire…».

TRATTORIA VERANDA BARABASCA

Il gestore di Veranda Barabasca si chiama Michele, ha cittadinanza italiana e da 25 anni vive nel nostro Paese. «Ho comprato il locale in piena pandemia – mi racconta – Una scelta un po’ folle, ma ho avuto fortuna e oggi siamo molto contenti di come sta andando».
Nella trattoria/pizzeria, che è anche albergo, lavora tutta la famiglia, tutti i giorni dalle 5 a mezzanotte (domenica sera esclusa), ognuno con un compito specifico.

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Si può mangiare alla carta, con 10 primi (la specialità della casa) e 15 secondi variabili, ma per i lavoratori c’è anche il menù fisso a 15 euro, con primo, secondo, contorno, acqua e caffè.
«Abbiamo un parcheggio di proprietà molto grande da 10 mila mq – aggiunge poi Michele – e adesso ne stiamo costruendo un altro da 25 mila mq, lo spazio serve sempre».
Tra i servizi ci sono le docce al costo di 2,50 euro.

E il rapporto con i clienti? «È molto buono. Per esempio, avevo un locale a Piacenza che ho chiuso il 1° gennaio e molti clienti si sono spostati qui. La cosa mi fa un piacere immenso. I camionisti a volte cambiano strada per venirci a trovare, sono tanti e persone molto alla mano. Da noi trovano un’atmosfera familiare.
Abbiamo anche sistemato il verde fuori dall’edificio, dove c’è un piccolo parco, e lì si può passeggiare, rilassarsi e staccare dal lavoro. Insomma, una pausa per rigenerarsi».

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