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Occhio al centrocampo

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Il termine maculopatia comprende tutte le patologie che interessano la macula, piccola e preziosa area centrale della retina deputata alla visione nitida, distinta, particolareggiata e dunque fondamentale per leggere, scrivere, riconoscere i volti e anche per guidare. 

La forma più comune di maculopatia è la degenerazione maculare senile considerata la principale causa di perdita progressiva della capacità visiva nella popolazione occidentale di età superiore ai 65 anni. In Italia interessa più di un milione di persone in prevalenza donne. La causa è da ricondurre al naturale processo di invecchiamento dell’occhio con lo “zampino” dei “soliti noti” fattori di rischio cardiovascolare: ipertensione arteriosa, diabete, ipercolesterolemia, fumo. È stata inoltre dimostrata un’associazione con l’esposizione prolungata ai raggi UV. La malattia si manifesta in genere dopo i 55 anni e ha un andamento ingravescente con progressiva diminuzione dell’acuità visiva. È di fondamentale importanza la diagnosi precoce per evitare che, in un tempo più o meno lungo, a seconda che si tratti della forma atrofica (molto più frequente e ad andamento lento) o della forma essudativa (più rara, ma aggressiva e rapida), una gran parte delle cellule della macula muoia o venga gravemente danneggiata. Si tratta purtroppo di un processo irreversibile perché tali cellule, una volta distrutte, non si rigenerano più. Nonostante l’elevata prevalenza, pochi conoscono i sintomi della degenerazione maculare senile come evidenziato da un recente sondaggio. Senza considerare che nelle forme monolaterali – almeno inizialmente – l’occhio sano supplisce a quello malato rendendo più difficile la diagnosi precoce. In ogni caso, se si cominciano a vedere immagini distorte e/o macchie scure è importante non perdere tempo. In particolare, qualora si percepiscano come storte o ondulate linee che dovrebbero invece essere diritte quali ad esempio quelle della carreggiata, ma anche i pali della luce o le fughe delle piastrelle o se leggendo le lettere appaiono confuse, distorte e non allineate, bisogna parlare subito con un medico e fare una visita oculistica. Sono le cosiddette “metamorfopsie”, percezioni alterate e distorte delle immagini che nelle fasi iniziali della degenerazione maculare senile ostacolano solo la visione di piccoli dettagli. Con il progredire della malattia però diminuisce la sensibilità al contrasto e ai colori e compare lo “scotoma centrale”, cioè una macchia fissa grossolanamente circolare al centro del campo visivo di colore grigio o nero che si sovrappone fino a nascondere ciò che si guarda (volti, oggetti, strada). Sebbene non si arrivi mai alla totale cecità giacché la parte periferica della retina (quella per intenderci che permette di spostarsi in casa e di svolgere delle attività meno precise) è sempre risparmiata, si tratta comunque di una condizione particolarmente invalidante dal momento che impedisce di fatto di vedere tutto ciò su cui si punta lo sguardo. Chi ne soffre fa fatica a leggere l’ora sull’orologio, a riconoscere un volto, a vedere la destinazione di un autobus, a decifrare un cartello stradale, e dunque non riesce più a svolgere le normali attività della vita quotidiana e lavorativa soprattutto quelle che richiedono una buona capacità di risoluzione come ad esempio la guida. Oggi, nell’era digitale ci sono alcune applicazioni facilmente “scaricabili” su smartphone che attraverso semplici test visivi, consentono di intercettare i primi sintomi della malattia e di accelerare la diagnosi. È consigliabile comunque effettuare periodiche visite oculistiche di controllo soprattutto dopo i 50 anni. Altro consiglio è quello di lavorare sui “soliti noti”: smettere di fumare e mantenere sotto controllo peso, pressione arteriosa, glicemia e colesterolo.

Buon viaggio!

 

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La redazione di Uomini e Trasporti

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