Anche Fedagromercati, la Federazione che raccoglie i grossiti del comparto agroalimentare aderente a Confcommercio, segue con apprensione le trattative tra governo e associazioni dell’autotrasporto. Per la semplice ragione che, se le proteste spontanee dovessero proseguire, si potrebbero creare – si legge in una nota – «gravi ricadute sul comparto, non solo sulla fornitura dei prodotti ma anche sull’aumento dei prezzi». D’altra parte, è in ballo una dimensione allargata della filiera e i grossisti occupano lungo la catena dell’agroalimentare un anello molto prossimo, se non addirittura intrecciato a quello dell’autotrasporto. «I grossisti ortofrutticoli – riferisce Fedargomercati – ogni giorno dialogano con gli autotrasportatori per trasportare ingenti quantitativi di merce lungo tutto il paese ed assicurare una giusta fornitura di prodotti freschi a tutti i cittadini, da Nord a Sud». I blocchi dei giorni scorsi dovuti alle proteste hanno creato difficoltà, ma i grossisti in qualche modo hanno retto i contraccolpi, malgrado abbiamo già «subito un aumento dei costi di trasporto generato in seguito alla diffusione della pandemia». Allo stadio attuale, però, in un contesto già di per sé reso «complesso a causa del caro energia e dell’aumento dei prezzi del gas e della benzina», Fedagromercati sottolinea «fortemente la necessità di interrompere le azioni di questi giorni per il bene delle piccole e medie imprese italiane sia per i consumatori stessi, tenendo aperto, allo stesso tempo, il confronto fra gli operatori e le istituzioni con l’obiettivo di raggiungere soluzioni adeguate in primis per gli autotrasportatori». Quelle che proprio nella serata di ieri ha messo sul tavolo dalla viceministra Teresa Bellanova sono state giudicate positivamente da molte sigle. Ora si attende il giudizio della strada. Incrociando le dita…
Fedagromercati: «Senza uno stop della protesta dell’autotrasporto, a rischio le forniture agroalimentari»
La federazione dei grossisti agroalimentari auspica che il confronto tra trasportatori e ministero possa sortire esiti positivi. Anche perché una continuazione dei fermi creerebbe gravi ricadute sul comparto, «non solo sulla fornitura dei prodotti ma anche sull’aumento dei prezzi». In gioco c’è il bene di tante piccole e medie imprese e, in fondo, degli stessi consumatori
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