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37,4 miliardi di veicoli/km: è il volume del traffico merci in Italia. Sottostimato nei dati dell’Ue

E’ quanto rivelato dall’Osservatorio Freight Insights del Centro studi Most che ha presentato la prima ricerca sulla logistica. Luci e ombre sul resto: l’indice di riempimento dei camion nei viaggi di ritorno si ferma al 60%, mentre rimangono le difficoltà per il trasporto ferroviario delle merci. Bene i porti dove passa il 12,9 delle tonnellate di merce trasportato in Italia. In crescita anche il cargo aereo

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Il trasporto di merci su strada in Italia è sottostimato nei dati europei. E’ questa la notizia più importante che emerge dal primo bollettino dell’Osservatorio Freight Insights, realizzato dal Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (MOST) con la Fondazione Centro Studi Economia della Logistica e delle Infrastrutture, presentato da Vittorio Marzano (Federico II di Napoli) e Damiano Frosi (Politecnico di Milano), in un evento organizzato al Senato su iniziativa del senatore Etelwardo Sigismondi. 

Sottostimato il traffico su strada delle merci

L’Osservatorio, che ha attinto direttamente ai dati e alle informazioni esclusive degli operatori italiani, tra aziende e concessionari, scatta un’istantanea della logistica italiana. I risultati della ricerca mostrano come il trasporto stradale delle merci tenda ad essere sottostimato dalle statistiche ufficiali dell’Unione Europea: sulle elaborazioni di Freight Insights, questo si attesta in un range compreso tra 30,4 e 37,4 miliardi di veicoli/km, circa il doppio rispetto ai dati Ue. Le autostrade italiane, evidenzia lo studio, continuano a rappresentare la spina dorsale dei traffici: la capillarità della rete consente alle imprese di raggiungere rapidamente porti e terminal ferroviari, ma persistono importanti differenze tra nord e sud rispetto alla congestione e l’accessibilità multimodale. In Sicilia e Calabria, infatti, il tempo medio per raggiungere i terminali ferroviari supera i 120 minuti. 

Ancora viaggi a vuoto

L’indagine dell’Osservatorio su un campione di imprese di autotrasporto conferma inoltre una vivacità del settore, con una crescita del fatturato delle imprese medio-grandi, individuando ampi margini di miglioramento in termini di riempimento dei veicoli e ottimizzazione dei viaggi di ritorno: l’indice di riempimento dei camion si attesta infatti all’80% per l’andata, e solo al 60% per il ritorno.  In questo ambito, emerge come la sostenibilità dei trasporti non dipenda solo dall’introduzione di veicoli elettrici, ma passi anche attraverso l’aumento dell’efficienza.

Porti strategici

Per quanto riguarda il trasporto marittimo, l’Italia si conferma al terzo posto in Europa per volumi di traffico, con il 12,9% delle tonnellate di merci totali trasportate che passa per un porto italiano. Le statistiche mostrano come nel Paese sia in crescita il traffico intermodale a discapito di quello tradizionale: in forte aumento emergono i traffici di container (+9,7% nel 2024 sul 2019) e Roll-on/Roll-off (Ro-Ro), con un incremento del 7,8%. A subire un forte calo, invece, sono soprattutto le rinfuse solide (-25,2% sul 2018), rispetto alle rinfuse liquide (-7,7%), a dimostrazione di un trend che vede aumentare il trasporto di prodotti finiti rispetto alle materie prime. Nel complesso, l’andamento del trasporto marittimo complessivo in Italia mostra comunque un calo del 3% sul 2018.

Bene il cargo aereo, meno il ferroviario

Anche il trasporto aereo mostra una forte vivacità: nel 2024 il traffico cargo (1.249.000 tonnellate) è aumentato del 14,9% sull’anno precedente. Inoltre, la ricerca evidenzia le potenzialità sommerse del comparto, facendo emergere una rilevante incidenza dell’aviocamionato, ovvero il trasporto via strada fino agli aeroporti esteri, che si attesta tra le 600.000 e 1.000.000 le tonnellate di merci annue.

Infine, la ricerca mostra come il trasporto ferroviario presenta lacune conoscitive, a partire dalla interpretazione dei volumi di traffico. Di fronte ai dati che parlano di un forte di questi ultimi (attraverso l’unità di misura tonnellata-km), l’Osservatorio indica come principale fattore causale l’allungamento delle percorrenze medie dei treni merci per effetto dei lavori di adeguamento infrastrutturale della rete: occorre dunque ripensare le unità di misura per poter fornire una panoramica puntuale sul comparto.

Arriva l’AI

Nel complesso, l’Osservatorio restituisce il quadro di un sistema nazionale competitivo, ma che può e deve liberare tutto il suo potenziale: la soluzione risponde all’individuazione di politiche di incentivazione e il sostegno al settore che agiscano sia in funzione di una maggiore efficienza e sostenibilità. Anche in questo ambito l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale si conferma uno strumento fondamentale per il miglioramento del settore, con il 76% delle aziende che prevede di integrare l’AI nei propri sistemi di gestione dei trasporti.

“Oggi, attraverso l’Osservatorio Freight Insights, stiamo scoprendo un settore della logistica e dei trasporti in Italia che si distingue per la sua resilienza e autoregolazione. I dati inediti che emergono non solo evidenziano le enormi possibilità economiche, ma anche la necessità di adottare politiche mirate per ottimizzare un sistema che, pur essendo competitivo, può rivelare ogni suo potenziale”, ha dichiarato Gianmarco Montanari, Direttore Generale di MOST. “Siamo convinti che il lavoro dell’Osservatorio contribuirà in maniera fondamentale a orientare le strategie e gli investimenti di un comparto cruciale per la competitività del Sistema Italia”.

“La presentazione di oggi è un passaggio fondamentale per l’attività della Fondazione nell’analizzare le dinamiche del settore in maniera oggettiva, e la sinergia con il MOST alza il livello della ricerca. Il Rapporto evidenzia come ci siano da superare le criticità della rete ferroviaria, aumentare l’accessibilità dei nodi logistici, superare la congestione stradale ammodernando la rete- considerando anche i volumi trasportati su gomma, aumentare il trasporto aereo e sviluppare una strategia portuale in ottica sistemica. Questi pezzi della filiera devono essere interconnessi tra loro con la massima efficienza, per dare al Paese una leva di competitività nell’interesse collettivo”, ha dichiarato Fabrizio Palenzona, Presidente della Fondazione CSELI.

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