I tempi di attesa dei camion nel solo porto di Genova costano oltre 130 milioni all’anno di diseconomie al sistema logistico e produttivo del Nord Ovest italiano. È la cifra calcolata da Trasportounito per gli oltre 5000 camion (3600 nel solo settore container) che quotidianamente subiscono ritardi superiori di almeno un’ora nell’area portuale e nei punti di presa del carico, sia presso le industrie che nei centri merci nella Pianura Padana. Un settore, quello dell’autotrasporto, che, come ben sappiamo, spesso è considerato marginale nel sistema logistico italiano, benché oltre l’80% delle merci in Italia viaggino ogni giorno su gomma.
La denuncia di Giuseppe Tagnochetti, coordinatore di Trasportounito, una delle associazioni di rappresentanza delle aziende di autotrasporto, è stata lanciata durante un convegno del sindacato, organizzato nella sede dell’Autorità di Sistema Portuale di Genova e Savona-Vado.
L’associazione ha anche evidenziato tutti i problemi che attanagliano il settore dell’autotrasporto, a cominciare da disservizi, ritardi, mancato coordinamento ed estensione degli orari di carico delle merci e disinteresse complessivo dell’industria rispetto a queste tematiche. Questo stato di cose – accusa Trasportounito – sta favorendo le aziende irregolari, che non rispettano le regole sui tempi di guida a discapito di una razionalizzazione del servizio di autotrasporto, capace di dare risposte operative e organizzative immediate.
“La digitalizzazione sulla quale l’autotrasporto ha tanto investito – ha continuato Tagnocchetti – non ha trovato risposte operative sufficienti nei porti e nei terminal. Inoltre nell’organizzazione logistica complessiva prevale il concetto secondo il quale il fattore tempo viene considerato alla stregua di un rischio di impresa di cui si devono fare carico solo le imprese di autotrasporto, in controtendenza rispetto alla crescita costante dei trasporti su gomma e a una flessione di quelli su ferro, come evidenzia uno studio di Oliviero Baccelli, responsabile area trasporti del Centro di ricerca Green dell’Università Bocconi”.
Secondo Tagnochetti è perciò necessaria “l’applicazione puntuale delle norme fissate dal Governo sul tema delle attese nonché quella di una corresponsabilità degli altri operatori della logistica. Invece la mancata razionalizzazione dei trasporti su gomma da e per i porti (in primis quello di Genova) si prefigura come un ‘ordigno innescato’ sotto alla crescita di un settore portuale ligure, sul quale lo Stato sta investendo oltre tre miliardi nella aspettativa di un incremento di traffico che rischia di trovare viceversa una barriera insuperabile”.
In conclusione del convegno è intervenuto il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, che, sottolineando l’importanza determinante dell’autotrasporto non solo per il comparto logistico ma per l’intera economia del Paese ed enunciando le criticità esistenti, ha proposto l’idea di un grande Patto per la logistica. A sua volta il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, ha ribadito l’esigenza di accelerare sia la costruzione di nuove autostrade (come la Predosa-Carcare-Albegna e la gronda autostradale di Genova), che di portare avanti al più presto i progetti di autoporto e di aree attrezzate per i mezzi pesanti.